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Omicidio Serena Mollicone, giudici di Cassino assolvono tutti gli imputati

Omicidio Serena Mollicone

Una sentenza arrivata tra le proteste. I giudici di Cassino hanno decretato l'assoluzione dei cinque imputati per l'omicidio di Serena Mollicone.

Sono passati 21 anni dalla morte di Serena Mollicone. I giudici di Cassino alle 19.30 di venerdì 15 luglio hanno pronunciato il verdetto che ha portato all’assoluzione di tutti e cinque gli imputati. Proteste e urla in aula, ma anche sui social.

Omicidio Serena Mollicone, le pene richieste per gli imputati

I magistrati che hanno lasciato l’aula intorno alle 11.18, si sono pronunciati sull’omicidio dopo circa 8 ore di Camera di Consiglio. Secondo la sentenza, ad uccidere la 18enne scomparsa nel 2001 non sarebbero stati Marco Mottola, l’ex comandante dei carabinieri di Arce Franco Mottola e la moglie Anna Maria. Contestualmente, sono cadute le accuse anche per il vice maresciallo dell’epoca Vincenzo Quatrale e per l’appuntato Francesco Suprano, questi ultimi rispettivamente accusati di concorso esterno in omicidio e favoreggiamento.

Le pene richieste dal Pubblico Ministero Maria Beatrice Salvo erano di 30 anni di detenzione per Franco Mottola. Per il figlio Marco e la moglie Anna Maria, anch’essi accusati di omicidio volontario e occultamento di cadavere, erano stati chiesti 24 e 21 anni di reclusione, 15 anni infine per Quatrale e 4 per Suprano.

Presenti anche i genitori di Marco Vannini

All’udienza – si legge dalla testata “La Repubblica” – erano presenti anche i genitori di Marco Vannini. La coppia ha affermato che si trattava di un atto dovuto nei confronti del padre di Serena, deceduto il 31 maggio 2020 a Frosinone: “Siamo qui per un atto dovuto nei confronti di un padre coraggio”, ha dichiarato Valerio Vannini. La moglie Marina ha invece osservato: “Ho rivissuto la tragedia di mio figlio, Marco era nella casa dove doveva essere protetto. Serena era in una caserma dove doveva essere protetta anche lei. E invece non è stato così”.

Nel frattempo Franco Mottola, a seguito della sentenza ha rivendicato la sua innocenza: “Ce l’aspettavamo, abbiamo sempre detto di essere innocenti, le proteste delle persone fuori dal tribunale? Chiedetelo a loro. Siamo stati sempre convinti, non abbiamo fatto niente. Chi l’ha uccisa? Chiedete alla procura”.