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Omicidio di Teresita Basa e la testimonianza dall'aldilà

Teresita Basa

Un omicidio risolto grazie ad una possessione. La stessa Teresita Basa che, dall'oltretomba, ha risolto il caso. Verità o suggestione? Decidetelo voi. Il 21 febbraio 1977, a seguito della segnalazione di un incendio, i pompieri fecero una scoperta macabra: un corpo senza vita ed accoltellato giace...

Un omicidio risolto grazie ad una possessione. La stessa Teresita Basa che, dall’oltretomba, ha risolto il caso. Verità o suggestione? Decidetelo voi.

Il 21 febbraio 1977, a seguito della segnalazione di un incendio, i pompieri fecero una scoperta macabra: un corpo senza vita ed accoltellato giaceva nell’appartamento di Pine Grove Ave a Chicago. Apparteneva a Teresita Basa. L’incendio, dunque, era una copertura per cercare di mascherare l’omicidio. Ma chi aveva ucciso quella donna mite che lavorava in ospedale come terapista respiratoria?

Le indagini, all’inizio, furono subito indirizzate a binari morti, in quanto tutti i conoscenti della donna avevano alibi di ferro. La Basa, infatti, aveva aperto consapevolmente la porta al suo assassino. Doveva quindi conoscerlo molto bene e fidarsi di lui.

Tutto però cambiò quando una collega della donna, Chua di cognome, andò alla polizia dicendo di cadere in trance a causa della possessione dello spirito della vittima, che le avrebbe indicato il nome dell’assassino. La Chua incolpa Allan Showery, un 32enne che lavorava nello stesso ospedale delle due donne.

Ovviamente i poliziotti furono scettici, fin quando la donna non disse di controllare alcuni gioielli che l’uomo avrebbe regalato alla compagna, appartenenti alla vittima. I familiari chiaramente avrebbero potuto riconoscerli con facilità.

Allan Showery venne allora convocato per un interrogatorio informale. Sembrò, fin da subito, molto contraddittorio ed ammise di aver visto la donna quella sera ma di non essere l’assassino. La compagna, però, affermò di aver ricevuto in dono proprio dei gioielli dall’uomo. Gioielli che i familiari poi riconobbero appartenere proprio a Teresita Basa.

Era tutto pronto per inchiodare il colpevole, ma la storia della possessione e della testimonianza dall’aldilà rese il caso un vero rompicapo per le varie giurie che se ne occuparono, fino a che l’uomo rischiò di essere liberato. A sorpresa, però, il 22 febbraio 1979 si dichiarò colpevole dell’omicidio della donna.

L’uomo tornò in libertà nel 1983 e tutt’ora sarebbe in vita. Ultimamente si sarebbe trasferito a New York, ma ha vissuto prima in California e poi a Blue Island.

Secondo gli scettici, la famiglia Chue, in realtà, era venuta a conoscenza della connessione del medico con l’omicidio a causa del suo fare sciatto e loquace. Teresita BasaPer non compromettersi, avrebbero inventato la storia della voce dall’oltretomba, guarda caso poco dopo il licenziamento della moglie da parte dell’ospedale. In effetti, tutti conoscevano il carattere iroso e violento di Showery ed altre persone avevano sospettato di lui dopo l’accadimento.

Il mistero aleggia ancora sull’omocidio in quanto, anche se la famiglia Chua avesse dei sospetti sul collega, come fu possibile che conoscesse dettagli tanto precisi sulle dinamiche e sui gioielli rubati? L’assassino era stato tanto ingenuo da farsi scappar l’unico dettaglio che lo avrebbe inchiodato e fatto condannare?

La storia fece molto discutere all’epoca. Scrittori e giornalisti se ne appassionarono e gli appassionati di occultismo ne presero esempio per dimostrare l’esistenza di un aldilà.