Chiara Nava Tefta Malaj, la 39enne ferita a coltellate dal marito Taulant nella notte tra il 6 e il 7 maggio a Torremaggiore, è stata dimessa dall’ospedale. Il suo legale ha spiegato che la donna non vuole tornare a casa.
Omicidio Torremaggiore, l’avvocato di Tefta: “Non vuole tornare a casa, attaccata dagli haters”
Michele Sodrio, avvocato che difende Tefta Malaj, 39enne ferita a coltellate dal marito Taulant nella notte tra il 6 e il 7 maggio, ha spiegato che stanno facendo il possibile per trovarle una sistemazione lontana da Torremaggiore, dove la donna “non vuole tornare a vivere“. La notte dell’aggressione, il marito ha ucciso la figlia di 16 anni, Jessica, che ha cercato di difendere la madre, e il vicino di casa, Massimo De Santis.
“Tefta si sente perseguitata dagli haters che la attaccano sui social, come se la colpa della morte di Jessica fosse sua e non del padre assassino. Gli unici che stanno dando una mano in questo momento sono gli assistenti sociali minorili, intervenuti su disposizione del tribunale per i minorenni di Bari a tutela del figlio minore di Tefta, il bimbo di 5 anni che ha assistito alla mattanza” ha spiegato il legale. “Farà delle cure alternate ma ha bisogno di un aiuto concreto per sé e per il figlio” ha aggiunto.
Tefta Malaj, la richiesta per la cittadinanza italiana
“Ho rivolto a un appello al Presidente della Repubblica Sergio Mattarella perché speriamo nel suo intervento sulla richiesta di cittadinanza italiana che Tefta ha avanzato già qualche mese fa. Lei vive in Italia da oltre 18 anni, i suoi figli sono nati qui e sono italiani a tutti gli effetti. Lei stessa è perfettamente integrata e sente di essere italiana nel profondo dell’anima” ha aggiunto il legale Sodrio, che difende la 39enne.
