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Omicidio Yara: l'indagine sul pedofilo che raccoglieva le sue foto

Yara Gambirasio

Un fascicolo su Yara, trovato in casa di un pedofilo nel riminese, riapre il caso, dopo l'ergastolo a Massimo Bossetti come unico killer di Yara Gambrasio. Parla oggi il Criminologo Ezio Denti, facente parte del Team di difesa di Massimo Bossetti dopo il ritrovamento di un fascicolo macabro a casa ...

Un fascicolo su Yara, trovato in casa di un pedofilo nel riminese, riapre il caso, dopo l’ergastolo a Massimo Bossetti come unico killer di Yara Gambrasio.

Parla oggi il Criminologo Ezio Denti, facente parte del Team di difesa di Massimo Bossetti dopo il ritrovamento di un fascicolo macabro a casa di un pedofilo nel riminese.

Il caso della presunta setta di pedofili

L’ergastolo a Massimo Bossetti, inchiodato dal Dna sugli slip e sugli indumenti di Yara Gambirasio, ha fatto discutere. Gran parte dell’opinione pubblica lo riterrebbe innocente ed estraneo ai fatti. Non dimentichiamoci che, tuttavia, sono stati molti gli elementi indiziari che hanno portato alla formulazione dell’atto di accusa. Ricordiamo brevemente i filmati che testimoniavano il passaggio del furgone di Bossetti che coincideva con l’uscita di Yara dalla palestra. La 13enne venne trovata mesi dopo l’uccisione in un campo di Brembate, svestita parzialmente e con strani segni sul corpo.

Sono proprio questi segni, quasi iniziatori, sul corpo della vittima, ad aprire nuove piste come afferma proprio Ezio Denti: “Dopo il ritrovamento del fascicolo macabro con le foto di Yara e con frasi blasfeme legate alla giovane, mi sono chiesto se quei segni sul corpo della ragazza non potessero legarsi ad una sorta di setta (croci e tagli sui polsi) e stiamo indagando in questo senso, partendo dall’identità del pedofilo”.

In casa del pedofilo di Rimini sono state trovate circa quaranta pagine con notizie, informazioni e foto di Yara Gambirasio, descritta come vittima sacrificale di un piano più ampio. Gli inquirenti stanno cercando di capire se l’individuo, già arrestato e sottoposto ad interrogatorio, possa avere qualche collegamento con Bossetti, se possa conoscerlo. Del resto, Ezio Denti ha continuato:

“Nel computer di Bossetti, però, nulla del genere venne trovato. Nessun tipo di collegamento a materiale di questo tipo”.

Bossetti innocente?

In ogni caso, non dimentichiamoci che anche Bossetti possedeva materiale pedo-pornografico nel computer, ritrovato dagli inquirenti al momento dell’ispezione. Le indagini sono in corso per cercare di trovare qualche legame tra la presunta setta e Bossetti.

“Sembra che Yara Gambirasio, in questo dossier, sia stata considerata come una vittima sacrificale sull’altare della pedofilia. Per quale ragione una ragazza tanto pulita può essere diventata la vittima di una sorta di eroe per questo gruppo di pedofili?”.

Secondo Ezio Denti, inoltre, il Dna che ha inchiodato Bossetti sarebbe incompleto. Non una prova schiacciante, insomma, sebbene, proprio il Dna abbia portato ad identificare l’uomo, dalla vita apparentemente perfetta. Scavando, però, sono venute fuori quelle pulsioni perverse, esibite anche in alcune lettere dall’interno del carcere, indirizzate ad altre detenute.

Verità per Yara Gambirasio

Il Dossier, del resto, potrebbe anche essere postumo. Il pedofilo, legato ad una rete di altri criminali, avrebbe potuto identificare Bossetti come l’eroe che ha immolato la sua vittima ed iniziare poi a collezionare materiale macabro legato all’omicidio. Quest’attenzione potrebbe dunque essere postuma, sebbene non sia quello che crede la difesa di Bossetti, intenta a scagionarlo dalle accuse.