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Omofobia: Cirinnà, 'testo centrodestra irricevibile, da Ostellari ennesima forzatura'

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Roma, 18 mag. (Adnkronos) - "La decisione del presidente/relatore Ostellari di imporre alla Commissione, impedendoci di votare sull’ordine dei lavori, l’abbinamento al ddl Zan del testo presentato dal centrodestra è l’ennesima forzatura istituzionale. Ogni scusa è...

Roma, 18 mag. (Adnkronos) – "La decisione del presidente/relatore Ostellari di imporre alla Commissione, impedendoci di votare sull’ordine dei lavori, l’abbinamento al ddl Zan del testo presentato dal centrodestra è l’ennesima forzatura istituzionale. Ogni scusa è buona, ormai, per ritardare in modo strumentale la discussione e l’approvazione di una buona legge contro omolesbobitransfobia, misoginia e abilismo". Lo dichiara la senatrice del Pd Monica Cirinnà, segretario della commissione Giustizia di Palazzo Madama.

"Dopo aver insistito per settimane sull’inutilità di un intervento legislativo – aggiunge – il centrodestra ha infatti presentato un ddl gravemente carente dal punto di vista giuridico e irricevibile dal punto di vista politico. Un testo che crea più problemi di quanti non ne risolva e che è assolutamente incompatibile con il ddl Zan. Anzitutto, esclude ogni forma di tutela per le persone trans e non prevede alcuna misura di prevenzione della discriminazione e della violenza sul piano culturale, limitandosi a punire. Inoltre, prevede una semplice e più blanda aggravante comune, laddove il ddl Zan estende a questi crimini d’odio l’aggravante speciale e più incisiva della legge Mancino".

"Ancora – prosegue – il testo del centrodestra mette a rischio la stessa applicazione della legge Mancino, in quanto, riferendosi anche a condotte basate su etnia, nazionalità e religione, crea un pericoloso conflitto tra aggravanti. Insomma, non solo tutele più deboli di quelle previste dal ddl Zan; ma anche il rischio di vanificare la portata della legge Mancino. Un testo irricevibile, dunque – conclude Cirinnà – e discuterlo assieme al ddl Zan non ha alcun senso. Per tutti questi motivi, ci siamo opposti con decisione alla forzatura del Presidente che tuttavia ci ha imposto l’ennesimo atto di prepotenza istituzionale impedendo alla Commissione di esprimere il proprio voto sull’ordine dei lavori. Non ci faremo intimidire, si va avanti con determinazione, senza arretrare di un millimetro".