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OMS, cautela nelle riaperture: “La situazione in India può accadere ovunque”

OMS

L’OMS ha invitato i governi europei a mostrare cautela nelle riaperture per evitare che la situazione dell’India si verifichi anche in Europa.

L’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) ha recentemente deciso di indirizzare alcuni avvertimenti ai governi europei, ribadendo la necessità di procedere gradualmente rispetto alla scelta di allentare le limitazioni imposte per contrastare la diffusione della pandemia da coronavirus e di non procedere in modo frettoloso o poco ragionato.

OMS, cautela nelle riaperture: “La situazione in India può accadere ovunque”

Nella giornata di giovedì 29 aprile, l’OMS ha invitato i governi europei a non affrettare gli allentamenti delle restrizioni imposte a livello nazionale e continentale per limitare la circolazione del SARS-CoV-2. Procedere con gli allentamenti e con le riaperture in modo troppo rapido, infatti, potrebbe portare i singoli Paesi ad agevolare la trasmissione del virus, innescando un’ennesima e drammatica spirale di nuovi contagi. Qualora una simile condizione dovesse verificarsi, quindi, l’Europa dovrebbe affrontare una situazione estremamente somigliante a quella attualmente emersa in India, gravemente colpita da un’aggressiva ondata di contagi.

A questo proposito, si è espresso il capo della regione europea dell’OMS, Hans Kluge, che ha ribadito come persistere nella scelta di allentare le misure anti-contagio in concomitanza al dilagare di varianti Covid più contagiose e in presenza di una copertura vaccinale ancora estremamente bassa porterà, inevitabilmente, allo scatenarsi di “una tempesta perfetta in qualsiasi Paese”.

Il medico, infatti, facendo riferimento al caso indiano, ha anche asserito: “La situazione in India può accadere ovunque”.

OMS, cautela nelle riaperture: i dati registrati in Europa

In relazione alla situazione epidemiologica attualmente registrata in contesto europeo, Hans Kluge ha sottolineato che i nuovi casi di positività al SARS-CoV-2 sono calati in modo significativo, secondo i dati associati alla scorsa settimana. Per la prima volta, nel corso degli ultimi due mesi, quindi, si registra un trend in discesa. Ciononostante, il medico dell’OMS ha sottolineato che i tassi di infezione “rimangono comunque estremamente alti”.

Sul tema delle vaccinazioni, invece, Kluge ha ricordato che soltanto il 16% della popolazione europea ha potuto, sinora, ricevere la prima dose di vaccino anti-Covid mentre la seconda dose di farmaco è stata inoculata soltanto nel 7% dei soggetti. Nei luoghi in cui i tassi di vaccinazione inerenti a soggetti fragili o ad alto rischio risultano più consistenti, poi, è stata osservata una progressiva diminuzione dei ricoveri ospedalieri e dei decessi.

In conclusione, il capo della regione europea dell’OMS ha ammesso che “il percorso migliore per tornare alla normalità” sarà possibile soltanto attraverso “una combinazione di vaccini e forti misure di salute pubblica”.

OMS, cautela nelle riaperture: l’intervento dell’ONU in India

La preoccupazione dell’OMS è scaturita soprattutto in seguito alla nuova ondata di contagi che ha travolto l’India e alla diffusione della cosiddetta variante indiana, considerata molto pericolosa e aggressiva.

Il Paese sta affrontando giornate di estremo disagio caratterizzate dalla scoperta quotidiana di centinaia di migliaia di casi positivi al SARS-CoV-2 e da un numero elevatissimo di morti, spesso bruciati in strada a causa del collasso del sistema funerario indiano.

In considerazione della gravità della situazione epidemiologica indiana, l’ONU ha offerto la propria assistenza di materiale e logistica alla Nazione, al fine di combattere in ogni modo possibile il diffondersi della pandemia. L’offerta, però, è stata rifiutata dall’India, come ha dichiarato il portavoce dell’ONU Farhan Haq: “Una delle cose che abbiamo fatto è stata offrire l’assistenza della nostra filiera integrata ma, a questo punto, ci è stato detto che non è necessario perché l’India ha un sistema ragionevolmente robusto per affrontare questo problema”.