> > Onu, Conte "Sovranismo e populismo sono in Costituzione"

Onu, Conte "Sovranismo e populismo sono in Costituzione"

Conte all'Onu

Positivo l'esito dell'incontro tra Conte e il presidente iraniano Hassan Rouhani. Trump: "Chi aggirerà le sanzioni subirà serie conseguenze".

Da New York, dove si trova in occasione dell’Assemblea Generale delle Nazioni Unite, il premier Giuseppe Conte ha affermato che “il sovranismo è nella nostra Costituzione”. Durante la conferenza stampa, il Presidente del Consiglio ha ribadito alcuni passaggi già sottolineati al Palazzo di Vetro. “La sovranità appartiene al popolo. Il fatto di pensare, di prestare attenzione ai bisogni e alle attese delle persone, cercare di impostare una linea politica generale ed economica cercando di soddisfare le esigenze delle persone, se lo volete chiamare sovranismo chiamiamolo sovranismo. Ma è nella nostra Costituzione”.

Nuove strategie per il multilateralismo

Conte ha affrontato anche il tema del del multilateralismo e dell’inserimento degli Stati in “ambito di organizzazioni internazionali” come l’Unione Europea. “Sono processi per certi versi inevitabili” e “non li rinneghiamo. Si tratta di perseguire il multilateralismo in modi efficaci. Occorre anche rivedere quello che è stato fatto e delineare nuove strategie più efficaci e al passo coi tempi”.

Rouhani “Ottimo rapporto con l’Italia”

Il presidente iraniano Hassan Rouhani ha parlato con il premier italiano in occasione di un incontro bilaterale. “L’Italia è il nostro primo partner commerciale nell’Ue”, ha spiegato Rouhani. “Conte ha espresso il suo sostegno personale e dell’Italia all’accordo sul nucleare”. Una posizione sostanzialmente condivisa dagli altri leader europei, che preoccupa Donald Trump. Il presidente americano spera che “l’Europa si comporti molto bene”, ovvero che non scelga di bypassare le sanzioni statunitensi a Teheran. “Chi aggirerà le sanzioni subirà serie conseguenze. Non dobbiamo mai permettere che un regime come quello dell’Iran abbia armi nucleari. La carneficina provocata in Siria è possibile perché Russia e Iran lo permettono”.

Non sono d’accordo sul metodo del presidente Donald Trump sull’Iran”, ha obiettato Emmanuel Macron. “Quello che serve è una strategia comune di lungo termine che garantisca la stabilità della regione. Le basi per nuovi negoziati ci sono” dal momento che Teheran “ha rispettato tutte le disposizioni dell’intesa sul nucleare”.