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Openjobmetis, primo trimestre 2023 in crescita: patrimonio netto a 144 milioni di euro

Openjobmetis bilancio

Il bilancio al 31 marzo del 2023 sorride all'agenzia per il lavoro Openjobmetis spa. Ecco le novità

Approvata l’informazione finanziaria periodica aggiuntiva, al 31 marzo 2023, in casa Openjobmetis spa, l’agenzia per il lavoro quotata sull’Euronext Milan, segmento Star, gestito da Borsa Italiana. L’ad Rasizza: “Consolidati ricavi e migliorato primo margine di contribuzione“.

Il bilancio al 31 marzo del 2023 sorride all’agenzia per il lavoro Openjobmetis spa. Ecco le novità

Al 31 marzo dell’anno corrente, il patrimonio netto ammonta a 144 milioni di euro. In crescita rispetto ai 141,5 milioni di euro segnati al 31 dicembre 2022. La posizione finanziaria netta al 31 marzo 2023 risulta negativa per 12,8 milioni di euro, rispetto a 26,2 milioni di euro al 31 dicembre 2022.

L’amministratore delegato Rosario Rasizza ha affermato: ”Nel primo trimestre 2023, il Gruppo Openjobmetis ha consolidato i propri ricavi, migliorando il primo margine di contribuzione con una incidenza percentuale sul fatturato pari al 12,8%. Parallelamente, ci siamo resi disponibili per una proficua collaborazione con il governo per rendere il ruolo delle agenzie per il lavoro strategico nella collocazione dei potenziali occupabili del reddito di cittadinanza e (o futuri beneficiari dell’assegno di inclusione). Infine, segnalo l’ottimo presidio dell’indebitamento netto, -13,4 mln rispetto al 31 dicembre 2022”.

Il 27 febbraio scorso la capogruppo Openjobmetis spa acquisito la partecipazione di minoranza pari al 7,14% della HC srl, divenendo così socio unico. Il 13 marzo i consigli di amministrazione delle società Lyve srl e HC srl hanno presentato e approvato un progetto di fusione per incorporazione di HC srl in Lyve srl.

In data 21 aprile, l’assemblea straordinaria dei soci ha approvato l’eliminazione del valore nominale delle azioni ordinarie, che in precedenza era pari a un euro ciascuna. L’assemblea straordinaria, tenendo conto della delibera precedente, ha disposto l’annullamento di 342.800 azioni proprie prive di valore nominale pari al 2,5% del capitale sociale, già detenute in portafoglio alla data, e fino a un massimo di 1.336.920 azioni proprie delle ulteriori eventualmente acquistate in forza di autorizzazioni assembleari, senza riduzione del capitale sociale.

Lo scorso 21 aprile 2023 l’assemblea ordinaria dei soci ha inoltre approvato il bilancio d’esercizio al 31 dicembre 2022, deliberando la destinazione dell’utile di esercizio e la distribuzione di un dividendo unitario di 0,50 centesimi per ogni azione avente diritto.

Incarico di revisione legale dei conti nelle mani della Ernst Young spa

Approvato poi il conferimento dell’incarico di revisione legale dei conti, per il per il novennio 2024-2032, nelle mani della società di revisione Ernst Young spa. L’assemblea ordinaria dei soci ha inoltre deliberato di autorizzare il consiglio di amministrazione all’acquisto e disposizione di azioni proprie, previa revoca della precedente autorizzazione concessa dall’assemblea del 19 aprile 2022, sino a un numero massimo di azioni tale da non eccedere il 20% del capitale sociale pro-tempore di Openjobmetis spa.

Sono stati individuati poi i beneficiari della seconda tranche del piano di LTI di performance shares 2022-2024 approvato dall’assemblea dei soci del 19 aprile 2022, tra cui il presidente del consiglio di amministrazione Marco Vittorelli, il vice presidente Biagio La Porta, l’amministratore delegato Rosario Rasizza e dirigenti con responsabilità strategiche, nonché il numero di diritti attribuiti a ciascun beneficiario.

La nota di Openjobmetis

Nei primi mesi del 2023 – commenta Openjobmetis – il Governo Meloni ha nuovamente evidenziato di comprendere l’esigenza di flessibilità che caratterizza il mercato del lavoro attuale, ponendo tra i propri obiettivi la modifica del Decreto Dignità che nel 2018 aveva creato un elemento di frattura con le agenzie per il lavoro. Il Governo si è infatti espresso, tramite il Decreto Lavoro, in iniziative volte a rendere i contratti a termine di più facile utilizzo e flessibilità, sostituendo, tra le altre, le rigide causali proposte dal Decreto Dignità con tre causali di maggiore accessibilità per la proroga dei contratti tra i 12 e i 24 mesi: specifiche esigenze previste dai contratti collettivi, esigenze di natura tecnica, organizzativa e produttiva oppure per esigenze di sostituzione di altri lavoratori“.

Attraverso una nota l’agenzia prosegue: “Tale provvedimento e il coinvolgimento delle apl nella ricerca di occupazione per i beneficiari dell’assegno di inclusione, rappresentano un chiaro segnale del fermento che caratterizzerà il mercato della somministrazione nei prossimi mesi. Alla luce di quanto argomentato in precedenza, ci si aspetta un proseguimento di anno dinamico, sospinto anche da una lieve ripresa del pil italiano nei primi mesi del 2023“.