> > Operaio licenziato si versa benzina davanti casa di Di Maio

Operaio licenziato si versa benzina davanti casa di Di Maio

Di Maio incontra l'operaio licenziato

Di Maio in ospedale per parlare con Mimmo, l'operaio licenziato dalla Fca che si è cosparso di benzina sotto casa sua.

Mimmo Mignano, un operaio licenziato dalla Fca, si è recato sotto casa di Luigi Di Maio a Pomigliano d’Arco (Napoli). Lì si è incatenato e si è cosparso di benzina. L’uomo è stato fermato prima che potesse compiere un folle gesto ed è stato portato in ospedale. Il ministro Di Maio è andato a trovarlo: “Sono stato qui prima di tutto per dare un supporto umano ad una persona della mia città che stava per compiere un atto rischioso”.

Operaio si cosparge di benzina

Mimmo Mignano un operaio del napoletano, ha perso il suo impiego alla Fca e la Corte di Cassazione ha recentemente negato il suo reintegro, insieme ad altri quattro ex colleghi. L’uomo ha voluto esternare la sua disperazione e il suo dolore davanti al neo ministro del Lavoro e dello Sviluppo economico, Luigi Di Maio. Mimmo si è presentato davanti alla casa del leader pentastellato a Pomigliano d’Arco, in provincia di Napoli. Lì si è incatenato e si è cosparso di benzina.

Di Maio in ospedale

Mimmo è stato trasferito all’ospedale di Nola, dove è stato raggiunto proprio da Di Maio. Quando l’operaio si è cosparso di benzina, il neo ministro si trovava a Roma per votare la fiducia al governo, ma ha dichiarato di essersi recato a Napoli il prima possibile per parlare con Mimmo.

Queste le parole del leader del Movimento su Facebook.

Il post di Di Maio

Di Maio ha dichiarato di essersi recato a Nola per motivazioni più umane che politiche. “Sono stato qui prima di tutto per dare un supporto umano a una persona della mia città che stava per compiere un atto rischioso”. Poco importa l’orientamento politico dell’operaio: “Mimmo ha confessato di non avermi votato ma io sono e sarò il ministro di tutti”.

Per quanto riguarda la sentenza della Cassazione contro il reintegro di Mimmo, ha affermato: “Da ministro ho detto a Mimmo che è una sentenza che va rispettata ma per noi non deve essere un alibi”.

Di Maio con Mimmo in ospedale

Ministro del Lavoro

Di Maio ha poi colto l’occasione per sottolineare l’impegno del governo per risolvere il problema della disoccupazione. “Sono ministro da poche ore ma ho già raccolto tante voci disperate. A Mimmo e a chi è nella condizione di Mimmo dico prima di tutto di non lasciarsi andare e di darci il tempo di affrontare i problemi“. Particolarmente delicato è il tema della chiusura delle fabbriche nel Meridione. “Qui al Sud quello che bisogna evitare è che le fabbriche vadano via”.

La storia di Mimmo

La vicenda di Mimmo inizia nel 2014, quando l’uomo lavorava alla Fca di Nola. In seguito al suicidio di una cassaintegrata, Mimmo e altri operai della Fiat hanno messo in scena il funerale di Sergio Marchionne. I vertici dell’azienda, ritenendo il gesto altamente offensivo, procedettero al licenziamento dei cinque operai. I lavoratori fecero ricorso. Nel 2016 la Corte d’appello approvò il reintegro degli operai alla Fca. Ma la Fiat si è rivolta alla Cassazione, che nel 2018 ha stabilito definitivamente il licenziamento e il mancato reintegro degli operai nello stabilimento.