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Operaio morto a Pagazzano, chi era: il lavoro, la famiglia e il volontariato

Maurizio Gritti

Maurizio Gritti aveva 46 anni ed è morto schiacciato da una lastra di cemento mentre lavorava a Pagazzano. Le parole del padre.

Maurizio Gritti aveva 46 anni, ne avrebbe compiuti 47 l’8 Maggio. Faceva il muratore da quando era un ragazzo. Ha perso la vita sotto una lastra di cemento mentre stava lavorando. Tra i primi a soccorrerlo il padre, che era passato in cantiere a salutarlo. 

Operaio morto a Pagazzano: chi era

Giampietro Sala, presidente dell’associazione Malus Pagus, ha voluto commentare la morte di Maurizio Gritti, imprenditore edile di Calcinate rimasto vittima di un infortunio sul lavoro a Pagazzano. “Malaga ha perso il suo cuore, un cuore davvero grande” ha dichiarato. Maurizio Gritti stava per compiere 47 anni, aveva un fisico asciutto e amava moltissimo il suo lavoro da muratore, che aveva iniziato da ragazzino insieme al padre Luigi, che si è ritirato un paio di anni fa. La M.C. costruzioni di Mornico è la ditta con cui aveva ottenuto l’appalto per realizzare le due villette in largo Antonio Canova, dove è accaduta la tragedia. I sindacati Fillea-Cgil, Filca-Cisl e Feneal-Uil hanno proclamato due ore di sciopero con sit-in davanti al palazzo della Prefettura. Le fondamenta del lavoro erano pronte e Gritti doveva posizionale le bocche di lupo per preparare il seminterrato. Era un lavoratore molto preciso e il cantiere era perfettamente in ordine, come hanno riscontrato i tecnici dell’Ats. L’uomo ha scaricato i prefabbricati da 600 kg formati da tre lastre di cemento unite per formare una C, poi con la gru li ha sollevati e appoggiati nell’area del cantiere. Per mantenerli in posizione li ha puntellati con dei paletti di legno. All’improvviso, uno dei blocchi si è mosso e gl iè caduto addosso

Operaio morto a Pagazzano: l’incidente sul lavoro

Secondo una prima ipotesi dei tecnici dell’Ast, alla base dell’incidente sul lavoro potrebbe esserci il cedimento dei puntelli. “Non essendoci testimoni diretti si tratta di un’ipotesi di dinamica che dovrà essere comunque verificata” ha spiegato l’Ast. Cadendo la lastra lo ha completamente schiacciato al suolo, all’altezza del torace. Il rumore ha attirato l’attenzione di un operaio presente nel cantiere, che è subito corso a vedere cosa era accaduto. Sul posto è arrivato anche il padre di Maurizio Gritti, che era passato a salutarlo. I due hanno cercato di tirare su la lastra e sembrava che fosse ancora vivo ma purtroppo non c’è stato nulla da fare. Quando sono arrivati i vigili del fuoco e il 118 hanno solo potuto constatare il decesso. In seguito è arrivata la moglie Alessandra Innocenti e il luogotenente Salvatore Carrozza dei carabinieri di Treviglio ha dovuto comunicare la notizia. Sono poi arrivati anche i figli Giorgia e Andrea, di 17 e 16 anni, con la nonna materna e altri parenti. 

Operaio morto a Pagazzano: le parole della famiglia

Mio nipote faceva da sempre questo lavoro ed era coscienzioso. Al momento non sappiamo cosa sia successo. Abbiamo capito solo che aveva appoggiato la bocca di lupo sul basamento ma gli è caduta addosso uccidendolo sul colpo. È una disgrazia terribile” ha spiegato lo zio. La salma è stata portata all’ospedale Papa Giovanni XXIII per l’autopsia. La famiglia è tornata a casa, piena di dolore e di rabbia. “Maurizio era un gran lavoratore,sempre pronto ad aiutare il prossimo a farsi in quattro per tutti e non riusciamo a darci pace per quel che gli è accaduto. Non è giusto” ha raccontato la cognata Lorenza Feliciani. Una delle passioni di Maurizio era il volontariato, in particolar ea Malpaga, per la località e il castello. Era in tutte le associazioni del luogo. Era tra i fondatori di Malus Pagus, che gestisce il palio delle quattro contrade e la rievocazione storica, era tra i dirigendi dell’Asd Malpaga calcio e tamburello e nel Gruppo podistico dei Due Castelli. “Per gli altri era Mauri ma qui era ‘grillo’. Non saprei neanche dire come era nato questo soprannome. Di sicuro era un pilastro del nostro gruppo. Con lui perdiamo il nostro cuore. Era sempre in prima linea quando c’era da risolvere un problema. Tutta la parte tecnica degli allestimenti della sagra e della rievocazione erano merito suo” ha raccontato Gianpietro Sala, presidente del Malus Pagus. “Era un grande lavoratore, un ragazzo d’oro che ci dava un grande aiuto in tutte le attività. Durante la sagra d’agosto si piazzava alla griglia, è il posto più fatico e non lo voleva nessuno, ma lui non si tirava mai indietro. Viveva a Calcinate ma tutta la sua vita sociale era qua a Malpaga” ha aggiunto Gianmario Testa, dirigente dell’Asd.