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Vasta operazione antidroga a Genova. Arresti e perquisizioni nella notte

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'Vicoli Bui', l'operazione antidroga condotta dal Comando Provinciale Carabinieri di Genova ha messo a segno l'individuazione della matrice degli spacciatori - cocaina -

Dall’alba di stamattina 200 militare del gruppo Comando Provinciale Carabinieri di Genova, con l’ausilio di 4 unità cinofile antidroga, carabinieri dei reparti mobili e con un elicottero stanno mettendo a segno l’operazione ‘Vicoli Bui’, che consiste nella procedura di alcune misure cautelari emesse dal Tribunale di Genova nei confronti di stranieri di origine senegalese in prevalenza, molti dei quali irregolari sul territorio nazionale e a Genova, con il reato di associazione finalizzata al traffico internazionale di sostanza stupefacente – nella fattispecie cocaina -, e di detenzione e spaccio di sostanze stupefacenti.

Operazione Vicoli Bui

E’ l’atto conclusivo dell’indagine antidroga denominata ‘Vicoli Bui’, svolta dalla Compagnia Carabinieri di Genova Centro che coinvolge 74 soggetti e che, nella fase investigativa aveva già avuto il risultato complessivo di 28 arresti in flagranza. E il sequestro di oltre 2,5 kg di cocaina. Al momento sono in corso molteplici perquisizioni domiciliari nel centro storico e in svariati quartieri del capoluogo.

I dettagli dell’operazione antidroga saranno resi noti nel corso di una conferenza stampa che ha avuto luogo presso il locale Palazzo di Giustizia alle ore 11.30

Sono dodici gli arrestati.

Si tratta di Gioacchino Bonaccorso, di Palermo, 44 anni, residente a Santa Flavia (PA); Salvatore Cecala nato a Caccamo (PA), 46 anni; Giuseppe Faia, di Palermo, 31 anni; Emiliano Pasimovich nato in Argentina, 32 anni e residente ad Ardea (Roma); Calogero Rio, nato a Termini Imerese, 55 anni; Salvatore Rotolo, nato a Palermo, 38 anni, domiciliato ad Isola delle Femmine; Pasquale testa, di Palermo, 25 anni, residente a Bagheria; Giacinto Tutino, nato a Bagheria 62 anni, residente a Bagheria, già sottoposto alla sorveglianza speciale di P.S.; Carmelo D’Amico, nato a Palermo, 48 anni, detenuto presso la Casa Circondariale Pagliarelli di Palermo; Nicolò testa chiamato Nicola, nato a Bagheria, 55 anni, detenuto nel carcere del Pagliarelli di Palermo; Giuseppe Antonio Giallombardo, nato a Palermo, 41 anni, detenuto al Pagliarelli di Palermo e Salvatore Drago Ferrante, nato a Bagheria, 53 anni anch’esso detenuto ma nel carcere di Torino.

La cocaina, accenni

La cocaina, principale degli alcaloidi contenuti nelle foglie della coca, prende forma in cristalli prismatici incolori o in polvere cristallina bianca di sapore amaro. Ha il potere intrinseco di una forte azione stupefacente, che si manifesta nell’immediato. La cocaina si ricava dalla coca, nello specifico dall’Erythroxylon coca, un arbusto che si ritiene essere originario delle Ande peruviane e diffuso in Equador, Bolivia, Perù e nelle Ande. E dall’Erythroxylon novogranatense, originario della Colombia.

I suoi effetti psicotropi erano già noti in Ecuador molte migliaia di anni prima dell’instaurazione dell’impero degli Incas (1200 d.C.), presso i quali l’abitudine di usare droghe ebbe un’enorme diffusione al fine di togliere la fatica.

Le conseguenze dell’assunzione di cocaina sono moltissime a livello psicofisico. I suoi effetti si possono contemplare in tre fasi: la prima è prevalentemente caratterizzata da euforia, disinibizione comportamentale, effetto anti fatica, appunto, e sensazione di onnipotenza che porta ad aggressività; una seconda conseguenza è caratterizzata da confusione mentale e allucinazioni – le ‘zoopsie’, ossia con la inquietante sensazione della presenza di insetti, sopra e sotto la pelle-; la terza fase invece fa scaturire una sensazione di sonnolenza e, infine, depressione. Questi effetti sono dovuti alla stimolazione del sistema nervoso centrale, che ha luogo dalla corteccia verso il basso.

Gli stimolanti del sistema nervoso centrale possono verificare quella che viene denominata psicosi paranoide. Tale psicosi si può manifestare in individui sani, psicologicamente stabili, dopo un uso della sostanza anche se assunta in tempi brevi. Il paziente rimane vigile. Una diagnosi di psicosi indotta da sostanze deve essere sospettata nel momento in cui si ritrova nelle urine, e quando il suo uso viene ammesso con ulteriori complicazioni fisiche.