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Operazione di salvataggio in Antartide portata a termine

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È stato portata a termine l’operazione di salvataggio più rischiosa mai tentata: l’aereo canadese è rientrato dall’Antartide alla base cilena. Nessuno aveva mai osato intraprendere un’operazione di salvataggio del genere: portare un aereo in Antartide in pieno inverno. L’operazione nec...

È stato portata a termine l’operazione di salvataggio più rischiosa mai tentata: l’aereo canadese è rientrato dall’Antartide alla base cilena.

Nessuno aveva mai osato intraprendere un’operazione di salvataggio del genere: portare un aereo in Antartide in pieno inverno. L’operazione necessaria per soccorrere due tecnici della base americana Amundsen Scott. Rientrato il velivolo canadese dopo 11 ore di volo.

Salvataggio in Antartide in pieno inverno

Per ragioni legate alla privacy non si conoscono i nomi delle persone cui è stato prestato soccorso, né le ragioni che hanno reso necessario il ricovero. Di certo, operazioni di salvataggio come quella appena portata a termine non vengono decise con leggerezza. I rischi sono altissimi: le temperature in Antartide in questo periodo possono scendere fino a 80 gradi sotto zero, possono verificarsi violente perturbazioni e le piste di atterraggio sono costituite da spianate di neve battuta.

Successo dovuto a procedure anche al di fuori delle specifiche

Dal Canada sono decollati due velivoli Twin Otter. Uno si è fermato presso l’estremità sud del continente sudamericano, pronto a intervenire in caso di necessità. L’altro si è invece spinto fino alla base americana Amundsen Scott per caricare le due persone in difficoltà e riportarle a casa. L’operazione di salvataggio è stata portata a termine grazie alla prontezza del personale coinvolto, che avrebbe agito, a quanto pare, anche “al di fuori delle specifiche tecniche” per affrontare, in particolare, le situazioni di temperature estreme.

Come ha spiegato Giuseppe De Rossi, responsabile del servizio logistico del Programma nazionale di ricerche in Antartide (Pnra). gestito da Enea e Consiglio nazionale delle Ricerche (Cnr), ”il motore del Twin Otter non può essere accesso o spento a temperature inferiori a 55 gradi sotto zero, quindi con temperature più basse i motori devono rimanere accesi o devono essere coperti per essere raffreddati lentamente e preriscaldati con delle stufette prima di ripartire, ma è un’operazione fatta al di fuori delle specifiche per cui sono stati testati”.