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Orban: Strasburgo condanna l'Ungheria

Orban condannato da Strasburgo

L'Ungheria dovrà sottoporsi a giudizio del Consiglio dei capi di Stato, che potrebbero revocarle il diritto di voto.

Il Parlamento europeo si è espresso a favore della proposta di Judith Sargentini, deputata olandese dei Verdi, e ha condannato l’Ungheria di Viktor Orban per aver violato i principi della democrazia e del diritto internazionale. Sono 448 i voti a favore, 197 i contrari e 48 gli astenuti, su un totale di 693 parlamentari presenti.

Ora la questione passa al Consiglio dei capi di Stato e di governo. Spetta a loro decidere se attivare la procedura prevista dall’articolo 7 del Trattato dell’Unione Europea. Il Paese di Orban potrebbe andare incontro a pesanti sanzioni, fino alla sospensione di diritto di voto in Parlamento.

Sargentini: “Votazione storica”

“Una votazione storica a favore dello Stato di diritto”, ha commentato la Sargentini. “Il governo di Viktor Orban ha minato i valori europei attaccando l’indipendenza dei media, dei giudici e del mondo accademico e le persone vicine al governo e ai loro amici e familiari si sono arricchiti a spese di contribuenti ungheresi e europei. Il popolo ungherese merita di meglio”. Ricordando i diritti di decidere con chi vivere e di difendere i confini, elencati dal primo ministro durante il suo intervento dell’11 settembre, la Sarghentini ha aggiunto: “Gli ungheresi hanno anche il diritto alla libertà di espressione, alla non discriminazione, alla tolleranza e alla giustizia sanciti dai trattati europei”.

Junker: “L’Europa resti tollerante”

Di tolleranza e accoglienza ha parlato anche Jean-Claude Junker, presidente della Commissione Ue. “L’Europa deve restare un continente di apertura e tolleranza, non sarà mai una fortezza in un mondo che soffre, non sarà mai un’isola, resterà multilaterale. Il pianeta non appartiene a pochi”, ha dichiarato davanti alla plenaria di Strasburgo. Previsto però il “rafforzamento della guardia di frontiera e dei guardacoste europee”, con un aumento del personale fino a 10mila unità entro il 2020.