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Osservatorio di Capo Figari: da luogo dove Marconi sperimentò la radio a rudere abbandonato

CapoFigari

Capo Figari è un promontorio calcareo situato nella fascia costiera della Gallura, celeberrima subregione del nord-est della Sardegna, nel comune di Golfo Aranci (Sassari). Qui si trova l’ex semaforo della Marina Militare costruito nel 1890 ed osservatorio geofisico da cui Guglielmo Marconi creÃ...

Capo Figari è un promontorio calcareo situato nella fascia costiera della Gallura, celeberrima subregione del nord-est della Sardegna, nel comune di Golfo Aranci (Sassari). Qui si trova l’ex semaforo della Marina Militare costruito nel 1890 ed osservatorio geofisico da cui Guglielmo Marconi creò il primo collegamento radio in microonde con la cittadina laziale di Rocca di Papa in provincia di Roma – situata a 270 chilometri di distanza -. Fu lo stesso Marconi ad annunciare la riuscita del suo rivoluzionario esperimento scientifico: “Sono lieto di comunicare che ieri, per mezzo di apparecchi a onde ultra corte di piccola potenza, utilizzanti onde di 57 centimetri e forniti di riflettori portatili, abbiamo potuto comunicare chiaramente da Rocca di Papa a Capo Figari, in Sardegna, attraverso una distanza di 270 chilometri”. Era l’11 agosto del 1932. Da anni è stato lanciato l’allarme che quello storico luogo è completamente in abbandono e pericolante, dopo aver subito atti vandalici. Rimane ancora una targa commemorativa, ma è stata quasi nascosta dai graffiti che hanno riempito i muri. E’ anche difficile arrivarci e non ci sono indicazioni nei cinque, polverosi chilometri percorribili da Cala Moresca a Capo Figari. Oggi l’ex semaforo appartiene all’agenzia regionale della Conservatoria della coste. Il Comune di Golfo Aranci sarebbe interessato ad acquistarlo per salvarlo dalla completa rovina, ma la Regione Sardegna non ha ancora dato l’autorizzazione. “Ci accontenteremmo anche di una concessione temporanea”, diceva nell’agosto scorso il sindaco di Golfo Aranci, Giuseppe Fasolino, spiegando che “Un monumento alla scienza non può essere distrutto dal degrado”. Il FAI (Fondo Ambientale Italiano) ha lanciato una petizione online per fare diventare l’ex semaforo militare un suo “luogo del cuore”, in modo che ottenga un finanziamento per il restauro. Dobbiamo poter mostrare orgogliosi questo nostro pezzo di storia – che di fatto non è solo nostro ma del mondo intero – ai turisti stranieri.

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