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Senigallia, ostetrica lavorava col morbillo: non era vaccinata

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Ostetrica non vaccinata si ammala di morbillo all'ospedale di Senigallia, provincia di Ancona. Ministero della Salute impegnato nel prevenire i danni.

Un nuovo caso legato ai vaccini ha dato l’allarme nella sanità italiana. A Senigallia, in provincia della città di Ancona, una ostetrica si è gravemente ammalata di morbillo. L’addetta al reparto di Ostetricia e ginecologia non era vaccinata contro la malattia infettiva. Il caso è stato portato allo scoperto e segnalato solo il 25 agosto, nonostante la donna fosse assente dal lavoro già dal 20. La direzione sanitaria dell’ospedale ha segnalato il problema al Servizio Isp-Malattie infettive del Dipartimento di Prevenzione che ha subito iniziato un’indagine epidemiologica con l’aiuto della Direzione medica del Nosocomio. Sono subito stati chiamati in causa le persone che hanno avuto contatti diretti con l’ostetrica e vaccinate 2 persone legate alla famiglia dell’infermiera, 2 genitori di neonati e un operatore dell’ospedale, in totale 5 persone. Molteplici sono state le forze schierate in campo per risalire il più velocemente a tutti i contatti avuti dalla donna anche durante il periodo di incubazione della malattia infettiva.ostetrica

Una squadra di medici ha lavorato insieme

E’ stato formato un grande gruppo di lavoro per permettere di svolgere le correte indagini nel modo più breve possibile e accurato. Il gruppo è formato dai medici del Dipartimento di Prevenzione, la Direzione infermieristica per turni operatori, Pronto soccorso, Direzione medica ospedaliera e divisione ostetricia e pediatria. Sono state adottate le normali procedure istruite dal Ministero della Salute, sono state contattate tutte le donne risultavano aver avuto potenziali contatti con l’ostetrica per informazioni, disponibilità telefonica per ipotetiche perplessità o dubbi, verifica anamnestica dello stato immunitario ed invito alla vaccinazione per i soggetti più a rischio, precauzioni da mettere in atto e invito di presentarsi il prima possibile nel reparto di Pediatria. L’avviso è stato esteso anche a 19 contatti di 56 pazienti del Pronto soccorso di cui era registrato recapito telefonico e al medico di medicina generale. Il Ministero ha anche predisposto un percorso ed ambiente dedicati per un’eventuale terapia con Immunoglobuline.

Il 30% dei casi riguarda personale sanitario

La Regione Marche, il 26 agosto, spiega che il gruppo di lavoro ha continuato con un incessante lavoro di valutazione del caso e sono state stabilite procedure sia per il personale lavorativo in servizio, sia per monitorare i soggetti probabilmente esposti al rischio di degenti o soggetti dismessi. Dopo questo ulteriore lavoro di indagine sono state identificate e rintracciate ulteriori pazienti che sono state a contatto con l’ostetrica prima del 20 agosto e sono state fatte vaccinare in via di precauzione. Fabrizio Volpini, presidente della Commissione Sanità delle Marche si è espresso preoccupato sull’accaduto, ma in generale sull’intera faccenda vaccini. Si è detto favorevole all’obbligo vaccinale ed ha aggiunto che il 30% dei casi di morbillo riscontrati riguarda il personale lavorativo ospedaliero non vaccinato. L’accaduto di Senigallia controllato in modo decisivo dal personale delle diverse strutture organizzative dell’Area Vasta 2 Asur, fa capire che l’epidemia di morbillo è ancora molto attiva in Italia.