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Padova, spari contro la casa del giornalista Gervasutti

Gervasutti, spari contro la casa del giornalista

Tre proiettili hanno raggiunto la camera dei figli di Gervasutti, ma nessuno è stato ferito.

Nella notte tra il 15 e il 16 luglio, cinque colpi di pistola sono stati sparati contro l’abitazione di Ario Gervasutti, nell’area di Chiesanuova a Padova. Il giornalista è una delle firme del Gazzettino, il principale quotidiano pubblicato a Vicenza. I proiettili hanno colpito le pareti della casa e i vetri delle finestre, ma tutti coloro che si trovavano nell’edificio (oltre al giornalista, anche la moglie e i due figli) sono illesi.

Gli spari

Era circa l’1.45 di notte quando sono cominciati gli spari. Due proiettili sono stati ritrovati nei muri esterni della casa, che li hanno fermati. Gli altri tre sono invece riusciti a penetrare all’interno, infrangendo i vetri delle finestre. A rischio i due figli di Gervasutti, che in quel momento dormivano nella propria camera. I due proiettili hanno colpito il muro interno della stanza e nessuno è rimasto ferito.

Per l’intera notte, la squadra scientifica della polizia di Vicenza ha effettuato i rilievi nell’abitazione e la strada è stata chiusa al traffico.

Le dichiarazioni di Gervasutti

L’allarme è stato lanciato dallo stesso giornalista, che ha chiamato il 112. “Sono sconvolto. Mia moglie e i miei due figli erano in casa, tre colpi hanno raggiunto la camera da letto dove dormivano i ragazzi”, ha dichiarato Gervasutti ai colleghi del Gazzettino.

“Non ho idea di chi possa aver compiuto un gesto simile”, ha aggiunto, precisando di non aver ricevuto minacce negli ultimi tempi. Tuttavia “non escludo che l’episodio sia legato alla mia attività professionale”.

Attualmente Gervasutti lavora al Gazzettino di Vicenza, testata presso la quale ha iniziato la propria carriera giornalistica. Dopo aver lavorato a Milano per qualche tempo, è rientrato in Veneto e ha diretto il Giornale di Vicenza per sette anni. Nel 2016, ha deciso di tornare al Gazzettino. Gervasutti è anche noto per aver pubblicato il libro-inchiesta Le verità sfiorate. Misteri veneti, omicidi senza colpevoli. L’inchiesta ruota intorno a dieci omicidi avvenuti nella regione e rimasti tutt’ora impuniti.

Le parole delle istituzioni

“È un episodio gravissimo, che va condannato senza se e senza ma”, ha dichiarato Luca Zaia, governatore della Regione Veneto. La gravità dell’attacco è acuita “dal fatto che la minaccia contro un giornalista significa di conseguenza un attacco contro opinioni e idee“. Zaia ha espresso piena solidarietà al giornalista e ai suoi familiari, a nome di tutte le istituzioni venete. “Mi auguro che i responsabili siamo presto assicurati alla giustizia. Sono intollerabili fatti del genere, che purtroppo riportano alla mente anni bui della nostra Repubblica”, ha concluso il governatore.

Matteo Salvini ha espresso la propria vicinanza al giornalista, promettendo il massimo impegno da parte dello Stato per individuare i colpevoli. “Solidarietà e ferma condanna per il gravissimo atto intimidatorio” anche dal presidente del Senato Maria Elisabetta Alberti Casellati.

Mariastella Gelmini ha parlato a nome dei deputati di Forza Italia alla Cemera: “Siamo certi che continuerà con ancor più rettitudine e determinazione il suo scrupoloso lavoro quotidiano”.