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Padre rinchiude il figlio in gabbia per 26 anni

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Un padre ha rinchiuso suo figlio per 26 anni in una gabbia di legno, l'uomo è stato arrestato.

Terribili notizie che arrivano a rabbuiare una domenica mattina primaverile, e che parlano di un padre che ha tenuto suo figlio, per ben 26 anni, segregato e rinchiuso in una gabbia di legno.

Figlio chiuso in gabbia per 26 anni

La notizia, che ha quasi dell’incredibile, ha velocemente fatto il giro del mondo dal momento in cui è stata resa nota. Non si riesce ancora bene a mettere a fuoco questa triste vicenda, e tanto meno a capire come si possa anche solo pensare di mettere in atto una simile scelta.

Eppure è successo, è una notizia reale. È accaduto in Giappone, più precisamente nella città di Sanda, a Hyogo, ovvero una prefettura a ovest di Tokyo. La vittima di tali angherie è stato un uomo, che da quando aveva 16 anni ha vissuto rinchiuso in una gabbia di legno.

A scegliere per lui questo terribile destino è stato il padre, un uomo che ha attualmente 73 anni, e che ha preso per il figlio una decisione che molti stenterebbero a credere possibile. Il motivo di tale scelta, poi, se possibile, appare quasi più assurdo della decisione stessa: il ragazzo era ribelle.

A quanto dichiarato dall’uomo interrogato dagli inquirenti che hanno fatto l’orribile scoperta, infatti, suo figlio aveva mostrato un comportamento troppo violento, e lui aveva così pensato che la soluzione migliore potesse essere quella di tenerlo a bada, rinchiudendolo in una gabbia.

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L’uomo è stato arrestato

Ora l’uomo è stato arrestato dalla polizia. Ma risulta ancora incredibile pensare che abbia deciso di rinchiudere suo figlio in una gabbia fatta di legno, dalle dimensioni ridottissime: un metro di altezza, per 180 centimetri di larghezza, uno spazio in cui deve essere stato difficile anche muoversi, soprattutto con il passare degli anni.

Per 26 anni, però, questo ridottissimo spazio è stata la casa dell’uomo che oggi, superati i 40 anni d’età, è stato liberato. A quanto raccontato dagli inquirenti, pare che il padre dell’uomo segregato lo nutrisse regolamente, gli facesse il bagno a giorni alternati, pur non lasciandolo mai uscire dalla gabbia ricoperta da un telo di plastica.

Nessuno si era accorto di nulla

Sembra incredibile, ma nessuno si era accorto di cosa stava accadendo in quella casa. Nessun familiare, vicino, amico, si era reso conto di ciò che era stato installato all’interno del prefabbricato vicino alla casa dove viveva la famiglia, in una città giapponese.

Possibile che nessuno, in tutti questi anni, abbia chiesto del ragazzo? Pare di no, e le autorità del posto sono venuti a conoscenza della triste storia dell’uomo segregato solo quando l’anziano genitore ha dovuto rivolgersi all’ufficio del comune per chiedere assistenza infermieristica per sua moglie.

A quanto pare, infatti, è stato solo in quel momento che l’uomo è stato costretto a raccontare all’impiegato al quale si era rivolto qual era la situazione del suo nucleo familiare. Avvisata subito la polizia, il 73enne si è trovato costretto a rispondere delle sue scelte.

Alla polizia, che ha subito liberato suo figlio, ha raccontato di aver fatto la scelta di rinchiuderlo in quella improvvisata prigione all’interno del prefabbricato, perchè il ragazzo aveva avuto dei comportamenti violenti, causati dai problemi psichici di cui soffriva.