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Multa da 58mila euro, costretta a pagare perchè sbaglia la causale sul bonifico

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Una multa salata per un tragico errore: compra la casa dal fratello, ma sbaglia la causale sul bonifico e si trova a dover pagare una maxi sanzione da 58mila euro.

Una multa da 58mila euro. Come è possibile? A causa di una terribile distrazione che, purtroppo, può capitare a tutti e quando meno ce lo si aspetta. In questo caso il problema è stato di una donna che non è stata attenta e, suo malgrado, è stata accusata di aver nascosto una plusvalenza sulla compravendita di un immobile.

La multa è scattata a causa di una compravendita effettuata in famiglia. Nonostante questo, infatti, la sanzione è stata inevitabile e, quindi, inesorabile. Il motivo? La donna ha pagato una casa, acquistata da suo fratello, a una cifra che compensa tutti quei passaggi di denaro tra genitori e figli che avvengono in quasi tutte le famiglie italiane, e poi l’ha rivenduta al valore di mercato.

Cosa è successo? A quanto pare a far scattare il controllo del Fisco è stata una certa ingenuità della donna, alla quale si è aggiunta l’imperizia di un notaio, che non ha atteso lo scoccare dei cinque anni tra l’acquisto e la vendita, che avrebbe liberato l’operazione dall’obbligo di dichiarare la plusvalenza.

Una serie di errori, quindi, che uno dopo l’altro hanno determinato la multa da 58mila euro, che adesso dovrà essere per forza pagata, che è impossibile da evitare. A quanto pare, infatti, sarebbe bastato solamente vendere solamente sei mesi dopo per evitare qualsiasi sanzione. Nessun vantaggio fiscale, non euro risparmiato né tanto meno evaso, come emerso durante il contraddittorio.

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Multa da 58mila euro

Cosa è successo, quindi? La compravendita dell’immobile, stando ai due atti rispettivamente del luglio 2008 e del dicembre 2012, produce una plusvalenza di 150mila euro. Deriva dalla differenza fra il prezzo di vendita (270mila euro) e quello di acquisto della casa, ceduta dal fratello della contribuente (120mila euro). Come avviene spesso all’interno delle famiglie, la somma più bassa è stata poi ampiamente compensata successivamente, arrivando a un prezzo effettivo di acquisto di 280mila euro.

A seguito di ciò, su suggerimento degli stessi uffici dell’Agenzia delle Entrate, è stato presentato un atto di rettifica e quietanza che attesta il conguaglio del prezzo con due bonifici successivi alla vendita, rispettivamente di 90mila e 70mila euro. Ma non è servito a nulla. L’Agenzia ha ritenuto che “il riferimento preciso alla compravendita nella causale dei bonifici fosse elemento indispensabile per dimostrare il maggior valore dell’acquisto.”.

Donazioni di denaro tra familiari, versamento sul conto corrente e causale: come evitare problemi con il fisco.

È sempre attuale il problema delle donazioni di somme di denaro tra parenti (in particolare tra genitori e figli) è quindi importante soffermarsi sulla concreta modalità del bonifico bancario, la più sicura dal punto di vista fiscale e, in particolare, sulla causale da utilizzare all’atto del versamento delle somme dal conto del donante a quello del donatario.

Il bonifico bancario può essere utilizzato quando si tratta di cifre di modesto importo (da valutarsi in relazione alle condizioni economiche del donante). Se, al contrario, la donazione non è di modico valore (si pensi a un conto di un pensionato di soli 10mila euro, ma contenente tutti i risparmi dell’uomo), è necessario prima recarsi dal notaio e formalizzare il tutto con l’atto pubblico alla presenza di due testimoni; solo successivamente si potrà eseguire il bonifico indicando come causale atto di donazione del …. registrato in data …. n. … ”.