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Palù (Aifa): “Ritorno graduale alla normalità ma troppi over 60 ancora non sono vaccinati”

Giorgio Palù

Palù: “Ritorno graduale alla normalità ma troppi over 60 ancora non sono vaccinati. L'Italia dovrà ancora investire in innovazione tecnologica”

Il presidente dell’Aifa Giorgio Palù non ha dubbi: l’Italia si sta avviando ad un “ritorno graduale alla normalità, ma troppi over 60 ancora non sono vaccinati”. Il virologo del Cts lo ha detto nel corso di una articolata intervista rilasciata al Corriere della Sera, intervista nella quale in particolare Palù ha posto l’accento sulla necessità di seguire le priorità indicate dal piano vaccinale nazionale. Chi non le starebbe seguendo dunque? Palù è chiaro: a disattendere quel piano e a mettere in atto azioni non concordate sono le Regioni.

Palù: “Ritorno alla normalità e troppi over 60 ancora non vaccinati, ha ragione FIgliuolo”

Ecco perché secondo il virologo e membro del Cts il commissario Figliuolo ha fatto benissimo a bacchettare i governi di secondo livello, che spesso annunciano nuove linee e “sub campagne vaccinali” locali. Per Palù Figliuolo “ha perfettamente ragione. Gli over 60 sono vaccinati al 60,7%, ma solo un terzo di loro ha ricevuto ambedue le dosi”. Poi Palù spiega ancora: “Over 70, 80 e 90 sono coperti rispettivamente al 78%, 89% e 92% con 80enni e 90enni che hanno ricevuto quasi tutti ambedue le iniezioni. Quindi la fascia sopra i 60 è significativamente esposta all’infezione e a conseguenze gravi e letali, queste ultime nel 2,8% dei casi”.

Palù: “Troppi over 60 ancora non sono vaccinati, dati italiani incoraggianti e vaccinazione cruciale”

E nel corso dell’intervista il virologo ha comunque sottolineato che “i dati italiani, considerando tutti i parametri epidemiologici, sono molto incoraggianti. Il ritorno alla normalità deve però essere graduale. Per questo restano cruciali la campagna di vaccinazione e il rispetto delle semplici regole che vengono richieste”. L’altro grande tema di cui Palù ha parlato è l’internazionalizzazione della lotta al covid, il respiro planetario che ad essa si deve dare, in termini di valutazioni ed azioni congiunte dei governi. È il tema mainstream del Global Healt Summit tenutosi ieri, 21 maggio, a Roma, con Mario Draghi ed Ursula von der Leyen. Ed è tema cruciale, anche a considerare l’equazione paesi poveri-vaccini scarsi.

Palù: “Troppi over 60 ancora non sono vaccinati, il mondo sostenga il piano Covax”

Ha detto Palù: “La pandemia si sta spostando altrove. Non possiamo ignorarlo, la diffusione del virus è planetaria e l’immunità di gregge non può riguardare i singoli Paesi data la globalizzazione di viaggiatori. L’approccio deve essere universale e non saremo mai fuori pericolo finché non lo saremo ovunque. Ecco perché va sostenuto il programma Covax, l’acceleratore per l’accesso agli strumenti Covid-19, quindi vaccini, farmaci e test diagnostici, patrocinato dalle Nazioni Unite”. E sulla specifica situazione italiana il virologo è ottimista: “È un Paese d’eccellenza in termini di produzione farmaceutica e dovrà ancora investire in innovazione tecnologica. Uno sforzo necessario non solo per renderci autonomi ma anche per supportare i più svantaggiati”.

Palù: “Ritorno alla normalità ma troppi over 60 ancora non vaccinati, si all’offerta vaccinale di prossimità”

Palù ha detto la sua anche sulla questione delle vaccinazioni nei siti di vacanza, questione che in questi giorni vede “contrapposti” alcuni governatori e il generale Figliuolo, che teme la disarticolazione della sua perfetta “macchina da guerra al covid”. “Il luogo non inficia la buona riuscita della vaccinazione, l’importante è che ci sia un sistema ottimale di tracciatura e presa in carico del cittadino. Ampliare l’offerta di prossimità fa parte della strategia per favorire la massima adesione alla campagna vaccinale”.