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Palù: "La Cina non ha ancora detto tutta la verità sull'origine del Covid"

Giorgio Palù

Giorgio Palù ha affermato che la Cina deve ancora rendere noti i dettagli sull'origine del Covid: "Sono tanti gli interrogativi".

Il virologo e presidente dell’Aifa Giorgio Palù è tornato a parlare dell’origine del Covid affermando che, fino a quando la Cina non romperà il silenzio e dirà tutta la verità su quanto successo al laboratorio di Wuhan, non si saprà mai come ha avuto inizio la pandemia.

Palù sull’origine del Covid

Autore del libro All’origine del coronavirus e intervistato dal Corriere della Sera, l’esperto ha raccontare ciò che è successo a giugno del 2014, quando il governo americano ha nominato una commissione per decidere se abolire le manipolazioni di virus respiratori. La decisione fu quella di sospendere gli esperimenti sui virus influenzali, una messa al bando rimossa nel 2017. Dalla moratoria restarono però esclusi i coronavirus perché era necessario studiare la Mers (Meaddle East Respiratory Syndrome) comparsa nel 2012, ancora endemica in alcune aree dell’Arabia Saudita. “Fu proprio una collega del laboratorio di Wuhan ad opporsi al bando“, ha aggiunto.

Palù sull’origine del Covid: “Cina non ha detto la verità”

Gli esperimenti sui coronavirus continuarono dunque a Wuhan, finanziati anche dagli americani. A chi gli ha chiesto se crede che il virus possa essere sfuggito, Palù ha risposto che “non sappiamo se lo spill over sia stato naturale oppure si sia trattato di un incidente“. Si tratta infatti di un’informazione che non sarà mai nota fino a quando la Cina non romperà il silenzio.

Non hanno voluto consegnare i registri di laboratorio né dato risposte agli inviati dell’Oms, l’organizzazione mondiale della sanità. Tanti interrogativi. Non si è trovato l’ospite animale intermedio che avrebbe fatto da ponte tra pipistrello e uomo“, ha evidenziato.