> > Pamela: Oseghale, Gip esclude l'omicidio

Pamela: Oseghale, Gip esclude l'omicidio

innocent oseghale

Si infittisce il mistero legato alla morte di Pamela Mastropietro, la 18enne uccisa e fatta a pezzi nascondendone poi il corpo in due valige

Si infittisce il mistero legato alla morte di Pamela Mastropietro, la 18enne uccisa e fatta a pezzi nascondendone poi il corpo in due valige.

Pamela: Oseghale, Gip esclude l’omicidio

Si infittisce il mistero legato alla morte di Pamela Mastropietro, la 18enne uccisa e fatta a pezzi nascondendone poi il corpo in due valige. Una vicenda che ha gettato la tranquilla cittadina di Macerata nel caos ed in seguito alla quale è finito in manette un uomo, Innocent Oseghale, che stando alle prime ipotesi emerse dalle indagini sarebbe considerato l’esecutore materiale. Ma nelle ultime ore un secondo uomo è stato fermato: si tratta di un pusher amico di Oseghale per il quale l’accusa è, al momento, di concorso in spaccio di droga; secondo le forze dell’ordine il pusher da poco iscritto nel registro degli indagati, avrebbe fornito dosi di droga a Pamela Mastropietro poco prima della sua morte. Nelle ore antecedenti il suo omicidio, la 18enne si era allontanata dal centro di recupero per tossicodipendenza nel quale era stata accompagnata dai familiari, perchè intenzionata a far ritorno a casa; ma dopo la fuga dalla comunità ‘Pars’ di Corridonia, nella sua abitazione non è mai arrivata. Dalla ricostruzione è emerso che Pamela abbia fatto l’autostop e ricevuto dei soldi dall’uomo che le ha dato un passaggio, come confermato da lui stesso agli inquirenti coordinati dal procuratore capo di Macerata Giovanni Giorgio.

L’arresto del secondo pusher

Poche ore dopo è avvenuto l’incontro con i pusher, incontrati per caso da Pamela e ai quali avrebbe dato quei soldi, per acquistare la droga prima di girare senza meta per Macerata. Le autorità non hanno dubbi: il 30 gennaio, giorno della morte di Pamela, la ragazza stava cercando la droga a Macerata e, come ha dichiarato il Procuratore, girando per Macerata ha incontrato il ragazzo nigeriano (Innocent Oseghale ndr) ai Giardini Diaz e l’ha seguito”. Oseghale l’avrebbe poi uccisa, smembrandone il cadavere allo scopo di farlo sparire; almeno questo è ciò che è emerso fino ad oggi dalle indagini. La ricostruzione dei fatti non si ferma qui: Pamela non era in cerca dell’hashish venduto da Oseghale e, tre ore prima della sua morte, sarebbe stata accompagnata dal nigeriano fuori dallo Stadio dei Pini per acquistare una dose di eroina da un secondo pusher. L’ultimo acquisto è stata una siringa, nella farmacia di via Spalato, spostandosi poi nella casa di Oseghale dove sarebbe stata uccisa.

Gip esclude l’omicidio per Oseghale

Ma l’ultimo colpo di scena riguarda la convalida dell’arresto in carcere di oggi, da parte del Giudice per le indagini preliminari di Macerata Giovanni Maria Manzoni. Nell’ordinanza è stato infatti escluso l’omicidio: rimane confermata invece l’accusa di occultamento e vilipendio di cadavere, nascosto in due trolley allo scopo di farlo sparire. Secondo il Gip non vi sarebbe al momento alcuna prova concreta a conferma dell’omicidio della ragazza da parte di Oseghale, il quale rimane però indagato con questa accusa da parte della Procura.