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Pamela Mastropietro, confermati fermi per Lucky e Awelima

pamela mastropietro

Caso Pamela Mastropietro, sono stati convalidati i fermi per Desmond Lucky e Lucky Awelima, indagati per la morte della ragazza

Omicidio Pamela Mastropietro, sono stati confermati oggi i fermi per Desmond Lucky, 22 anni, e Lucky Awelima. I due, entrambi di provenienza nigeriana, sono indagati per la morte della povera ragazza fatta a pezzi, i cui resti sono stati trovati in due trolley a Pollenza. Desmond Lucky ha negato qualsiasi coinvolgimento nel decesso di Pamela Mastropietro, mentre Lucky Awelima si è valso della facoltà di non rispondere.

Pamela Mastropietro fermi confermati

Lucky Awelima e Desmond Lucky, ragazzi nigeriani di 27 e 22 anni, hanno ricevuto la conferma dei loro fermi. Le accuse comprendono omicidio e vilipendio ed occultamento di cadavere. A decidere ciò è stato Giovanni Maria Manzoni, gip di Macerata I due sono indagati, assieme a Innocent Oseghale e ad una altro loro connazionale, del brutale assassinio della povera Pamela Mastropietro, e sono stati trasferiti al carcere di Montacuto, in provincia di Ancona.

Desmond Lucky, ha risposto alle domande del Gip affermando di non essere minimamente coinvolto nell’assassinio di Pamela Mastropietro. Il suo legale Gianfranco Borgani ha dichiarato all’udienza della convalida: “Ha negato di essere stato in quella casa, ha detto che conosceva Innocent Oseghale ma non Pamela”. La posizione del 22enne nigeriano però è tutt’altro che pulita. Infatti, Desmond Lucky è accusato anche di spaccio di droga. Non solo, sarebbe stato proprio lui a cedere una dose di eroina a Pamela Mastropietro il 30 gennaio.
Lucky Awelima, invece, ha deciso di non rispondere alle domende, avvalendosi così della facoltà di non rispondere.

Quanto alla quarta persona coinvolta, si tratta di un nigeriano adesso a piede libero, il quale avrebbe avuto un ruolo marginale nei drammatici fatti. E la sua posizione, quindi, è al momento molto più lieve degli altri tre nigeriani coinvolti nelle indagini. Infatti, Innocent Oseghale gli avrebbe telefonato nel pomeriggio del 30 gennaio chiedendogli aiuto perché Pamela Mastropietro aveva accusato un malore. Ma ci sarebbe stato il rifiuto da parte del quarto indagato. Non solo, lui avrebbe collaborato sin da subito con gli investigatori, rispondendo prontamente alle loro domande, ha affermato l’avvocato Paolo Cognini, che lo sostiene.

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Omicidio confermato

Giusto ieri, martedì 13 febbraio, è arrivata la conferma che Pamela Mastropietro è stata uccisa. Sono stati infatti resi noti i primi risultati degli esami istologici, che hanno confermato l’omicidio, seppellendo definitivamente l’ipotesi, inizialmente ritenuta valida, dell’overdose di eroina. Ad essere letali, sono stati due coltellate al fegato e un colpo alla testa. Dopodiché, l’assassino, o gli assassini, hanno fatto a pezzi il cadavere, per cercare di rendere più complicate, se non impossibili, le indagini sui resti di Pamela Mastropietro. Sono attesi altri risultati per capire se ci sia stato anche uno stupro ai danni della ragazza, e se lei abbia assunto droga nel pomeriggio di quel 30 gennaio. Si complicano così le posizioni degli indagati, in particolare di Innocent Oseghale, Delmond Lucky e Lucky Awelima, sui quali pende ora anche l’accusa di omicidio.