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Pamela, testimone conferma: "Voleva tornare a Roma"

pamela mastropietro

Altri dettagli sul drammatico caso di Pamela Mastropietro. Secondo una testimone che lavora in stazione, la ragazza voleva tornare a Roma

Novità interessanti sull’omicidio di Pamela Mastropietro. Una testimone, che lavora alla biglietteria della stazione, ha affermato che quel giorno, la ragazza aveva chiesto un biglietto per Roma. Purtroppo, però, non c’erano più treni disponibili, e la povera pamela Mastropietro è andata così incontro al suo triste destino. Nel frattempo, Mariano Cingolani, medico legale che si è occupato degli esami istologici sui resti del cadavere, ha affermato che il corpo sembrerebbe essere stato sezionato da un esperto.

Pamela Mastropietro testimone

Il programma Chi l’ha visto torna a parlare del caso terribile di Pamela Mastropietro. La ragazza avrebbe potuto evitare la sua tragica fine. In trasmissione, infatti, era ospite una donna che lavora alla biglietteria della stazione di Macerata. Pamela Mastropietro, secondo la testimone, quel drammatico giorno si era presentata e aveva chiesto un biglietto per recarsi a Roma in treno. Purtroppo, però, non c’erano più viaggi. La donna che lavora in stazione la descrive come bella e solare. E su questi particolari che si è giocata la vita della sfortunata Pamela Mastropietro. Se fosse potuta andare a Roma, infatti, non avrebbe incontrato poi quei pusher e non sarebbe andata incontro a quella tragica fine.

pamela mastropietro

Il medico legale

Durante la trasmissione, è stato ospite anche Mariano Cingolani, il medico legale che si è occupato di indagare sui resti della povera ragazza uccisa. All’inizio, la semplice autopsia non è stata in grado di rendere chiaro lo scenario. Questo perché il corpo era fatto a pezzi, proprio per ostacolare le indagini. A detta di Mariano Cingolani, il sezionamento del cadavere sembra essere effettuato da un esperto, anche se erano presenti gli organi interni. I nodi hanno iniziato a giungere al pettine con gli esami istologici, che hanno confermato che Pamela Mastropietro è morta violentemente, uccisa da due coltellate al fegato ed un colpo alla testa. Quindi, l’ipotesi della fatale overdose viene eliminata definitivamente, a favore di quella ben più grave dell’omicidio.

Fermi convalidati

Nella giornata di ieri, Lucky Awelima e Desmond Lucky, ragazzi nigeriani di 27 e 22 anni, hanno ricevuto la conferma dei loro fermi. Le accuse comprendono omicidio e vilipendio ed occultamento di cadavere. A decidere ciò è stato Giovanni Maria Manzoni, gip di Macerata I due sono indagati, assieme a Innocent Oseghale e ad una altro loro connazionale, del brutale assassinio della povera Pamela Mastropietro, e sono stati trasferiti al carcere di Montacuto, in provincia di Ancona.

Desmond Lucky, ha risposto alle domande del Gip affermando di non essere minimamente coinvolto nell’assassinio di Pamela Mastropietro. Il suo legale Gianfranco Borgani ha dichiarato all’udienza della convalida: “Ha negato di essere stato in quella casa, ha detto che conosceva Innocent Oseghale ma non Pamela”. La posizione del 22enne nigeriano però è tutt’altro che pulita. Infatti, Desmond Lucky è accusato anche di spaccio di droga. Non solo, sarebbe stato proprio lui a cedere una dose di eroina a Pamela Mastropietro il 30 gennaio.

Lucky Awelima, invece, ha deciso di non rispondere alle domende, avvalendosi così della facoltà di non rispondere.
Coinvolta una quarta persona, sempre nigeriana, ma la sua posizione è al momento molto più lieve, dato che sembrerebbe aver avuto solo un contatto telefonico con Innocent Oseghale.