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Paolo Kessisoglu sulla morte dei genitori: “Li ho persi in pochi mesi. Ho passato 150 giorni a catalogare la loro vita”

Paolo Kessisoglu sulla morte dei genitori

L’attore Paolo Kessisoglu ha postato un commovente post a corredo di uno scatto in bianco e nero che ritrae i suoi genitori, recentemente scomparsi.

Paolo Kessisoglu ha postato un commovente messaggio sul suo profilo Instagram incentrato sulla morte dei suoi genitori, recentemente scomparsi.

Paolo Kessisoglu sulla morte dei genitori: “Li ho persi in pochi mesi. Ho passato 150 giorni a catalogare la loro vita”

L’attore Paolo Kessisoglu ha postato una foto in bianco e nero sul suo profilo Instagram. Lo scatto ritrae un uomo e una donna abbracciati mentre si baciano. È una delle tante fotografie che l’artista ha avuto tra le mani negli ultimi 150 giorni, dopo la morte dei genitori. Kessisoglu, infatti, ha recentemente perso sia il padre che la madre a distanza di poco tempo l’uno dall’altra.

“Questi sono i miei genitori”, ha scritto. “A pochi mesi l’uno dall’altro mi hanno salutato. Ho passato più o meno 150 giorni a smaltire e catalogare (grazie di avermi donato una sorella con cui condividere l’esperienza) tutto quello che c’era, tutto ciò che rimaneva di una vita, anzi due”.

L’attore ha, quindi, condiviso con i suoi followers una commovente riflessione sul “prima e dopo” la vita di un figlio rispetto alla morte dei genitori. “Succedono cose strane quando dietro di te non hai più un muro dove appoggiarti. Mi sono accorto che la mia attenzione in corso d’opera andava maggiormente a foto e documenti che riguardavano la loro vita di persone, non di genitori. Ho trovato centinaia di lettere d’amore inviate dalla caserma dove papà faceva il servizio di leva (perdonami papà se non ho resistito dal leggerne qualche stralcio), fotografie da fidanzati, documentazioni di viaggi”.

Le scoperte sulla vita della madre e del padre

“Ho scoperto un lato sconosciuto, infinite dolcezze, sogni sconosciuti, passioni che il tempo ed il ruolo di educatori avevano sfumato. Ho sentito rifiorire in me una stima rinnovata e un immenso senso di gratitudine a coloro che mi hanno dato una vita e fornito un esempio. A me figlio, ruolo che ahimè non posso più esercitare, dico che mi sarebbe piaciuto tanto conoscere molto di più di quelle due persone, dei loro sogni, aspettative, rinunce e passioni che forse non ho mai colto. A chiunque, che figlio può ancora essere, dico di non dimenticarsi che i genitori sono prima di tutto uomini. Grazie a mamma e papà, grazie a Graziella e Pietro”, ha concluso Kessisoglu.

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