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Papa Francesco: il discorso per l'Immacolata Concezione

Papa Francesco: il discorso per l'Immacolata Concezione

"A volte siamo bravi a far finta di non capire bene ciò che Dio vorrebbe che la coscienza ti suggerisce". Angelus, nella Solennità dell’Immacolata Concezione, queste le parole di oggi di Papa Francesco:  “Dio viene ad abitare tra noi, si fa uomo come noi. E questo è stato possibile per mez...

“A volte siamo bravi a far finta di non capire bene ciò che Dio vorrebbe che la coscienza ti suggerisce”.

Angelus, nella Solennità dell’Immacolata Concezione, queste le parole di oggi di Papa Francesco: “Dio viene ad abitare tra noi, si fa uomo come noi. E questo è stato possibile per mezzo di un grande sì, – quello del peccato era il no, questo è il sì, è un grande sì! – quello di Maria al momento dell’Annunciazione. Per questo sì, Gesù ha cominciato il suo cammino sulle strade dell’umanità; lo ha cominciato in Maria, trascorrendo i primi mesi di vita nel grembo della mamma: non è apparso già adulto e forte, ma ha seguito tutto il percorso di un essere umano. Si è fatto in tutto uguale a noi, eccetto una cosa: quel no. Eccetto il peccato. Ha scelto Maria, l’unica creatura senza peccato, immacolata”. Quello di Maria, ha detto, “è un sì pieno, senza condizioni. E come il no delle origini aveva chiuso il passaggio dell’uomo a Dio, così il sì di Maria ha aperto la strada a Dio fra noi. Il sì più importante della storia, il sì umile che rovescia il no superbo delle origini, il sì fedele che guarisce la disobbedienza, il sì disponibile che ribalta l’egoismo del peccato”. “Anche per ciascuno di noi – ha soggiunto – c’è una storia di salvezza fatta di sì e di no a Dio. A volte, però, siamo esperti nei mezzi sì: siamo bravi a far finta di non capire bene ciò che Dio vorrebbe e la coscienza ci suggerisce.

Siamo anche furbi e per non dire un no vero e proprio a Dio diciamo: ‘Ma, scusami, non posso’, ‘non oggi, penso domani’; ‘Ma domani sarò migliore, domani pregherò, farò del bene, ma domani’. E questa furbizia ci allontana dal sì, ci allontana da Dio e ci porta al no, al no del peccato, al no della mediocrità. Il famoso ‘sì, ma…’: ‘Sì, Signore, ma….’. Così però chiudiamo la porta al bene, e il male approfitta di questi sì mancati. Ognuno di noi ne ha una collezione dentro! Pensiamo, ne troveremo tanti di sì mancati. E così invece ogni sì pieno a Dio dà origine a una storia nuova: dire sì a Dio è veramente ‘originale’, è origine, non il peccato, che ci fa vecchi dentro. Ma avete pensato questo, che il peccato ci invecchia dentro? Ci invecchia presto! Ogni sì a Dio origina storie di salvezza per noi e per gli altri.

Dio desidera visitarci e attende il nostro sì”, “con generosità e fiducia”: “Credo in Te, spero in Te, Ti amo; si compia in me la tua volontà di bene”.

Sumatra colpita dal terremoto
Dopo l’Angelus, il Papa ha rivolto un pensiero alle popolazioni dell’isola di Sumatra, colpite da un forte terremoto:

“Desidero assicurare la mia preghiera per le vittime e per i loro familiari, per i feriti e per quanti hanno perso la casa. Il Signore dia forza alla popolazione e sostenga l’opera di soccorso”.

“…in questi tempi che appaiono oscuri, in cui a volte ci sentiamo smarriti davanti al male e alla violenza che ci circondano, davanti al dolore di tanti nostri fratelli. Ci vuole la speranza!”.