> > Papa Francesco: “In Ucraina è in atto una guerra sacrilega”

Papa Francesco: “In Ucraina è in atto una guerra sacrilega”

L'arrivo del Papa a La Valletta

Papa Francesco: “Preghiamo ora per la pace, pensando alla tragedia umanitaria della martoriata Ucraina dove oggi è in atto una guerra sacrilega”

Papa Francesco lo ha detto senza usare perifrasi, schiettamente : “In Ucraina è in atto una guerra sacrilega”. Il pontefice lo ha proclamato recitando l’Angelus domenicale da Malta dove è in visita pastorale e dalla cui capitale, La Valletta, ha voluto lanciare un preciso messaggio, anche a contare il tema dell’accoglienza che sottintende proprio quel viaggio. Un viaggio in uno degli spot più “caldi” per le rotte mediterranee dei migranti su cui il papa, dopo gli ultimi naufragi, ha auspicato che il Mediterraneo non “diventi una tomba”.

Il Papa: “In Ucraina una guerra sacrilega”

E dopo la messa a Malta Papa Francesco è tornato a rivolgere le sue preghiere all’Ucraina e ad esortare i fedeli a fare altrettanto. Ha detto il pontefice: “Preghiamo ora per la pace, pensando alla tragedia umanitaria della martoriata Ucraina, ancora sotto i bombardamenti di questa guerra sacrilega“. Durante il viaggio da Fiumicino a Malta Bergoglio non aveva affatto escluso l’ipotesi di un suo viaggio a Kiev. In volo verso Malta infatti, per il suo trentaseiesimo viaggio apostolico, ai cronisti che gli avevano chiesto se avesse preso in considerazione l’invito a recarsi in Ucraina aveva risposto senza mezzi termini: “Sì, è sul tavolo”

Il viaggio del Papa in Ucraina si farà

Nei giorni scorsi una fonte del Vaticano aveva profilato l’eventualità ma per questioni di incolumità e legate al delicato momento diplomatico, in particolare con la chiesa ortodossa di Mosca, aveva spostato la medesima su un range temporale non certo breve.  Il tema della guerra della Russia all’Ucraina è stato cardinale in occasione del primo discorso del papa da La Valletta. Un discorso nel quale ha evocato lo spettro di una “guerra fredda allargata” ed alluso a “qualche potente, tristemente rinchiuso nelle anacronistiche pretese di interessi nazionalisti, che provoca e fomenta conflitti”.