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Papa Francesco e l'omelia della messa sui migranti

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Papa Francesco e la messa per i migranti: "C'è bisogno di solidarietà e misericordia".

Papa Francesco ha celebrato una messa a cinque anni di distanza dalla sua prima visita pastorale a Lampedusa. Per l’occasione l’omelia è stata tutta incentrata sul tema dei migranti.

Le parole di Bergoglio

Già quando il Papa era stato in visita a Lampedusa per la prima volta aveva invitato le istituzioni ad un soccorso che fosse più tempestivo e i cittadini ad un’accoglienza più adeguata. A cinque anni di distanza il pontefice si è trovato costretto ad affermare che le risposte arrivate al suo appello, seppur generose, non sono state sufficienti.

Nell’omelia il papa ha parlato soprattutto di silenzio da parte del senso comune. Un silenzio di molti, a volte persino complice. Eppure “il Signore ha bisogno della voce degli uomini per poter denunciare le ingiustizie commesse”. Infatti Dio promette costantemente ristoro e liberazione a tutti gli oppressi del mondo però è necessaria la nostra cooperazione per rendere efficace il suo impegno.

Troppa ipocrisia

Poi Francesco ha parlato dell’ipocrisia di quanti non vogliono aiutare gli altri. Davanti alle sfide migratorie che ci vengono sottoposte da tempo “l’unica risposta sensata è quella della solidarietà e della misericordia“. Invece secondo il pontefice gli uomini sono sempre più chiusi nei confronti di quanti hanno sofferto. Dovremmo mostrare di più il nostro cuore che riflette “l’amore misericordioso di Dio verso gli ultimi, i reietti, gli abbandonati, gli emarginati”. Queste categorie di persone hanno bisogno quanto tutti gli altri di sicurezza e di una condizione di vita dignitosa. Secondo il pontefice non riusciamo a vedere le necessità dei nostri fratelli: invece di costruire ponti, stiamo lavorando per creare muri reali e immaginari.

Il ringraziamento ai soccorsi

Il papa ha quindi voluto ringraziare tutti i soccorritori del mar Mediterraneo. Alcuni di loro erano presenti di persona alla messa insieme ai volontari di alcune Ong. Il loro lavoro permette di “salvare una vita, senza chiedergli chi fosse, la sua origine, i motivi del viaggio o i documenti”. Il suo ultimo pensiero è rivolto a coloro che vengono salvati. Ha ricordato che i migranti scappano da situazioni tragiche ma sono sempre “testimoni di speranza”. Francesco si è rivolto loro dicendosi molto dispiaciuto per le migliaia di morti che ci troviamo a piangere.

Secondo il papa questo mondo è troppo preoccupato del presente e ha troppa poca “visione del futuro e riluttanza a condividere” con gli altri. Tuttavia Bergoglio ha anche avuto una richiesta per i migranti. Devono essere rispettosi della cultura e delle leggi del Paese che li accoglie. Il lavoro di integrazione deve infatti venire da entrambe le parti.