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Papa Francesco sui migranti: 'Bene il rapporto tra Italia e Libia'

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Papa Francesco apprezza la linea del governo italiano sui migranti e sulla Libia.

Sappiamo da tempo che Papa Francesco ha profondamente a cuore non solo la sua chiesa e i suoi fedeli, ma le sorti di tutti coloro che soffrono, che non sono tutelati, che sono deboli. Ecco, quindi, che si schiera dalla parte dei migranti, che interviene nelle scelte del nostro presidente del consiglio, Paolo Gentiloni.

Pare che il pontefice abbia molto apprezzato la linea del governo italiano sui migranti e sulla Libia. Rispondendo ai giornalisti, a proposito delle condizioni dei migranti che restano in Libia, queste sono state le sue dichiarazioni:

“Un governo deve gestire questo problema con la virtù propria del governante, cioè la prudenza. Cosa significa? Primo: quanti posti ho. Secondo: non solo ricevere, ma integrare. Ho l’impressione che il governo italiano stia facendo di tutto, per lavori umanitari, di risolvere anche problemi che non può assumere.”.

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Cosa ha dichiarato il papa in conferenza stampa di ritorno dalla Colombia

Ecco le parti principali della conferenza stampa di Francesco nell’aereo di ritorno dalla Colombia:

Con Gentiloni incontro personale,non su migranti – “Prima di tutto l’incontro con il primo ministro Gentiloni è stato un incontro personale e non su questo argomento: è stato prima di questo problema, che è venuto fuori alcune settimane dopo. E’ prima del problema”. Così Francesco, ha risposto a un giornalista che gli chiedeva se in relazione alla linea meno sfavorevole della Chiesa italiana verso la politica del governo italiano sul blocco dei migranti in Libia si potesse mettere anche un suo pranzo in Vaticano, i primi di agosto, col premier Gentiloni.

“Non si ha coscienza del mutamento del clima? Uomo stupido” – “Perché si tarda a prendere coscienza degli effetti dei cambiamenti climatici? Mi viene un frase dell’Antico Testamento, del Salmo: ‘L’uomo è uno stupido'”. Così papa Francesco durante la conferenza stampa in aereo di ritorno dalla Colombia.

Chi è corrotto non sa più chiedere perdono – “Quand’ero in Argentina ho scritto un piccolo libro che si chiama “Peccato e corruzione”. Sempre tutti siamo peccatori e noi sappiamo che il Signore è vicino a noi, che lui non si stanca di perdonare. Ma la differenza è che Dio non si stanca di perdonare ma il peccatore alle volte si anima e chiede perdono: il problema è che il corrotto si stanca di chiedere perdono e si dimentica come si fa a chiedere perdono”. Così papa Francesco, durante il volo di ritorno dalla Colombia, ha risposto ai giornalisti su come punire la corruzione, se anche con la scomunica. “Questo è un problema grave – ha detto -. E’ uno stato di insensibilità davanti ai valori, davanti alla distruzione, allo sfruttamento delle persone. Non è capace di chiedere perdono. E’ come una condanna: è molto difficile aiutare un corrotto, molto difficile, ma Dio può farlo. Io prego per quello”.

‘Su Venezuela S.Sede ha parlato forte e in modo chiaro’ – “Credo che la Santa Sede abbia parlato forte e chiaramente”. Francescoha risposto a una domanda dei giornalisti se rispetto alla grave crisi del Venezuela anche da parte del Vaticano non servissero parole più forti e più chiare. “Quello che dice il presidente Maduro, che lo spieghi lui (rispetto ai suoi attacchi ai vescovi, ndr). Non so cosa ha nella sua mente”, ha osservato. “La Santa Sede ha inviato un nunzio di primo livello – ha spiegato Francesco -. Poi ha parlato: ha parlato con persone, ha parlato pubblicamente. Io tante volte nell’Angelus ho parlato della situazione. Cercando sempre una via d’uscita, aiutando, offrendo un aiuto per uscire”. “Mi sembra che la cosa sia molto difficile – aggiunge -. Quello che è più doloroso è il problema umanitario. La gente scappa o soffre. Un problema umanitario che dobbiamo aiutare a risolvere in ogni maniera. Credo che le Nazioni Unite debbano farsi sentire anche lì per aiutare”.

‘Baby-migranti Usa, Trump è pro-life, non divida le famiglie’ – “Io ho sentito di questa legge non ho potuto leggere gli articoli e come si prende la decisione, non la conosco bene, ma staccare dalla famiglia non è una cosa che dà un buon frutto, né per i giovani, né per la famiglia”. Francesco è intervenuto sulla legge Usa sui ‘dreamers’, che minaccia la deportazione di figli di famiglie immigrate. “Io penso che questa legge – ha proseguito – che credo venga non dal parlamento ma dall’esecutivo, se è così non sono sicuro, c’è speranza che si ripensi un po’, perché io ho sentito parlare il presidente degli Stati Uniti: si presenta come un uomo pro-life. Se è un bravo pro-life capisce che la famiglia è la culla della vita e si deve difendere l’unità”.