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Papà sequestra cellulare alla figlia, lei si taglia il polso

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Una maestra ha notato la medicazione sul polso della ragazzina e le ha chiesto spiegazioni. Poi il fatto è stato denunciato al Tribunale minorile

Lecce, incredibile e controverso fatto di maltrattamento minori. Una ragazzina di 12 anni si trova attualmente in una comunità gestite da suore, allontanata da casa. Settimana scorsa, il padre l’aveva duramente rimproverata, e anche schiaffeggiata, per la sua dipendenza dal cellulare. Disperata, l’adolescente ha fatto un gesto particolare, che probabilmente simboleggia il suicidio. La ragazzina si è procurata un taglio al polso. A scuola, una maestra ha notato la medicazione, e, dopo aver chiesto spiegazioni all’alunna, ha denunciato il fatto al Tribunale dei minori.

Cellulare sequestrato dal padre

Una ragazzina di 12 anni si è tagliata il polso dopo che il padre le ha sequestrato il cellulare. La figlia era dipendente dal suo smartphone, e dalle prime richieste da parte del genitore di lasciar perdere, almeno per un po’, il telefono portatile sono sfociate in un violento litigio. Il padre avrebbe tirato addirittura uno schiaffo alla ragazzina. Successivamente, la 12enne, a causa della disperazione, quasi ad imitare il suicidio, si è procurata un taglio al polso. A scuola, una maestra ha notato la medicazione, e ha chiesto spiegazioni. L’insegnante ha denunciato il fatto al Tribunale minorile, che ha disposto l’allontanamento della ragazzina da casa (ora si trova in una comunità di suore). Il fatto è avvenuto settimana scorsa a Lecce, e sta facendo molto discutere.

Strano provvedimento

Sul padre è stata aperta un’inchiesta penale. Lui, quando si è visto arrivare la polizia, è crollato in lacrime. È un commerciante che si occupa di un negozio di alimentari. Chi lo conosce lo descrive come una persona tutta lavoro e casa.

Non si capisce bene il perché di questo intervento così grave e invasivo da parte dell’autorità. D’altronde, secondo i dati che ci sono disponibili in questo caso, ciò che è stato fatto dal genitore ha una certa razionalità. Ha cercato di contrastare la dipendenza, senza dubbio nociva della figlia. Sono molte le persone che nella loro infanzia hanno subito schiaffi da parte dei loro genitori. Magari non è stata la metodologia educativa migliore, molto probabilmente è superata, ma sembra molto esagerato il provvedimento del Tribunale dei minori di aprire un’inchiesta sul padre. Si evidenzia però, un malessere della figlia, di cui forse la dipendenza dal cellulare è soltanto la punta dell’iceberg. Probabilmente tra genitori e figlia necessita maggior dialogo, perché non è normale né sano avere una dipendenza di questo tipo. Qualsiasi dipendenza è negativa, che siano il cellulare, i videogiochi o le droghe. In particolare la reazione che ha avuto la 12enne è un chiaro e rumoroso campanello di allarme di qualcosa che non va, e che deve essere risolto al più presto. Quasi una richiesta di aiuto. Il provvedimento preso dal Tribunale dei minori sembra quasi dare ragione alla bimba, sembra dire che lei ha avuto un torto. Potrebbe anche essere, ma non nel contesto che si limita a questo episodio. Se le cose stanno semplicemente come è stato fatto trapelare, non sembra essere questo il modo giusto per risolverle in modo costruttivo ed educativo. Quindi, attendiamo ulteriori sviluppi di questo caso per capirne di più.