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Parla la figlia della donna fatta a pezzi: "Non ce la facevo più"

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La figlia di Lucia Cipriani, la donna fatta a pezzi e trovata nella sua vasca, è ora accusata di omicidio e vilipendio di cadavere.

Una delle due figlie di Lucia Cipriani, la donna di 84 anni ritrovata fatta a pezzi, ha commentato: “Non ce la facevo più, ho fatto un disastro”.

Omicidio Lucia Cipriani: la confessione della figlia

«Non ce la facevo più, ho fatto un disastro»: queste le uniche parole di una delle figlie di Lucia Cipriani, l’anziana di 84 anni il cui cadavere era stato rinvenuto giovedì 26 maggio a pezzi e in avanzato stato di decomposizione nella vasca da bagno della sua abitazione in via Boves a Melzo.

La figlia in questione è Rosa Fabbiano, operaia di 57 anni, ora accusata di omicidio e vilipendio, e occultamento di cadavere: avrebbe soffocato l’anziana madre col cellophane, per poi smembrare il corpo con una sega da falegname, provando anche a bruciare i resti. Per due mesi avrebbe poi lasciato il cadavere nella vasca da bagno.

Le indagini e la ricostruzione dell’omicidio

Quella è stata l’unica frase che Rosa ha pronunciato ai Carabinieri: dopo la donna non ha più proferito parola, nemmeno durante l’interrogatorio in caserma. In base a quanto ricostruito, la 57enne si era a lungo occupata sia della madre sia del marito disabile. Per ora, la pm Elisa Calanducci ha disposto il fermo nei suoi confronti. 

Secondo il pm, la signora Fabbiano avrebbe accompagnato l’anziana in bagno facendola sdraiare nella vasca, per poi avvolgerle la testa con del cellophane e del nastro adesivo, fino a soffocarla. Sono stati rinvenuti sia la plastica, sia una sega da falegname, che sarebbe stata utilizzata per fare a pezzi il corpo, oltre a un sacco con dei vestiti della donna parzialmente bruciati. 

A far scoprire il corpo era stata un’altra delle tre figlie della pensionata, residente a Trento, che non avendo sue notizie da un po’ di tempo, si era preoccupata e si era recata nell’abitazione.