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Parlano gli ultras partenopei che hanno fronteggiato quelli dell'Eintracht "per difendere Napoli"

Scontri ultras Napoli Eintracht

I tifosi azzurri hanno detto di aver agito "perché era giunta voce che stessero devastando Napoli".

Uno degli ultras partenopei arrestati per gli scontri con i tifosi dell’Eintracht Francoforte ha dichiarato che il gruppo si è radunato e ha agito “perché era giunta voce che stessero devastando Napoli“.

200 ultras del Napoli hanno fronteggiato i 600 dell’Eintracht

In piazza del Gesù, nelle ore che hanno preceduto la partita di Champions League del 15 marzo 2023, 200 azzurri hanno fronteggiato 600 ultras tedeschi (a cui si erano uniti anche alcuni tifosi dell’Atalanta) “per difendere Napoli”.

Alcuni tifosi partenopei sono stati ripresi a volto scoperto armati di fumogeni e petardi. Altri sono comunque stati identificati e, dopo aver ricevuto la notifica del provvedimento, hanno ammesso di aver partecipato a quella che si è trasformata in una vera guerriglia urbana.

Le forze dell’ordine sono riuscite a impedire lo scontro “corpo a corpo” tra le due tifoserie, ma numerosi poliziotti sono rimasti feriti.

Tra i reati ipotizzati per i tifosi napoletani ci sono anche lesioni personali a sette agenti

Il giudice ha convalidato l’arresto di tre ultras napoletani e tre tedeschi, ma uno degli azzurri è stato scarcerato dal Gip Leda Rossetti. Era stato identificato grazie ad alcuni video nei pressi di piazza del Gesù, con il volto scoperto e un casco in testa, ma i suoi comportamenti non sono apparsi offensivi. Nelle immagini si vede infatti mentre si allontana. Un altro è stato invece condannato a due anni e mezzo di reclusione, per il terzo è stata disposta la detenzione domiciliare.

Per i tifosi partenopei arrestati, la procura di Napoli ha ipotizzato i reati di resistenza a pubblico ufficiale aggravata, lesioni personali aggravate nei confronti di sette agenti, e il lancio di oggetti atti a offendere all’indirizzo degli agenti e della tifoseria tedesca.