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Parroco accusa Salvini: fedeli lasciano la chiesa

federico pompei

Le parole dell'uomo di chiesa hanno causato la dura reazione di parte della comunità, che non accetta il miscuglio tra fede e politica.

Un parroco durante l’omelia ha espresso delle critiche rivolte direttamente al ministro Matteo Salvini, accusandolo, per le posizioni tenute sulla questione migranti, di adottare una linea politica non compatibile con i valori cristiani del nostro paese.

Le dichiarazioni del parroco

É successo domenica mattina nella chiesa San Gabriele dell’addolorata di Villa Rosa, una piccola frazione di Martinsicuro, piccolo comune del teramese a cavallo tra Marche e Abruzzo. Il parroco Don Federico Pompei ha nel corso della sua omelia parlato della carità cristiana, e facendo riferimento ad una mendicante che stazionava sul sagrato della chiesa, ha spiegato in che cosa essa consista. Secondo l’uomo di chiesa infatti la carità cristiana non può essere ridotta all’elemosina, e non è sufficiente lasciare un euro nel cappello del mendicante. Bisogna sapere andare oltre, e offrire a chi ne ha bisogno la possibilità di mangiare qualcosa, o la possibilità di avere un tetto sopra la testa per dormire.

Il riferimento a Salvini

Ed è a questo punto che il parroco ha fatto riferimento alle iniziative di Salvini. Il religioso ha proseguito la sua omelia affermando che quello svolto dal ministro non è passibile di essere definito un buon lavoro, e che si sarebbero invece dovute lasciare approdare nei porti italiani le imbarcazioni delle organizzazioni non governative. Un cristiano, secondo il parroco, dovrebbe infatti comportarsi diversamente, cercando di garantire la salvezza a più persone possibili.

Parole che hanno creato forti malumori

Parole che hanno causato un certo malumore tra alcuni dei presenti, la cui reazione ha alimentato la discussione tra i turisti per il resto della giornata. Alcuni degli avventori della funzione domenicale erano parte di un gruppo organizzato originario del Trentino, che, in un viaggio organizzato dal circolo anziani “la Ginestra” di Cristo Re, erano da circa una settimana in vacanza presso il piccolo comune.

La decisione di alcuni di abbandonare la funzione

Di fronte alle parole del parroco, il gruppo di persone ha deciso di abbandonare la chiesa nel corso della funzione perché rimasti a bocca aperta dopo le parole del parroco. “Dopo le parole di Don Federico non mi sono più confessata, né ho più fatto la comunione. E tanto meno ho fatto la carità alla chiesa, come invece faccio sempre” dice una donna fortemente alterata. E continua: ”il parroco credo non si renda conto che ci sono degli anziani che hanno pagato le tasse tutta la vita e che sono costretti a cercare il cibo nella spazzatura. Una vergogna e non dico altro”.

Le critiche tra i bagnanti

In un’altra testimonianza raccolta tra i bagnanti nel corso del pomeriggio, un uomo sulla settantina originario di Trento, afferma che “secondo la chiesa siamo tutti uguali, ma non così”. Secondo il pensionato settuagenario infatti al momento “vengono prima gli altri e poi gli italiani”. E annuncia che nonostante non abbia mai votato Lega, alle prossime elezioni è sicuro di quale sarà la sua scelta, perché “è davvero ora di pensare agli italiani, adesso basta, ne abbiamo le scatole piene”.

La risposta di Salvini

In serata Matteo Salvini affida a Facebook la propria risposta a Don Federico. “Messa contro Salvini, e a favore di immigrati Rom e clandestini. Pare che alcuni fedeli siano rimasti contrariati. Anche a questo parroco invio, pur da peccatore, un abbraccio, ricordandogli che cerco solo di applicare un po’ di buon senso, quello che gli italiani mi chiedono”.

Il commento di Don Federico

Post al quale il ministro di dio risponde a tono tramite le pagine di riviera oggi: “solo una coppia con un bambino ha lasciato la chiesa per poi avvisare i giornali” dice. E commentando le reazioni alla sua omelia, dice di non aver mai menzionato le ONG, ma di aver fatto solo riferimento alla carità cristiana. E conclude dicendo che “se Salvini dice prima gli italiani, io dico prima gli esseri umani”.

La situazione nel mediterraneo

Una discussione aperta, quindi, quella legata al fenomeno migratorio, che divide l’Italia tra chi vede in esso la minaccia della sostituzione etnica, e sostiene quindi la linea di Salvini, e chi sostiene il dovere di salvaguardare l’unicità della vita umana. Discussione che data la situazione nel mediterraneo rischia di tornare ad essere centrale nel periodo estivo. E nonostante il forte calo delle partenze lungo la rotta libica, stando ai dati rilasciati dall’Istituto di Politica Internazionale, il mese di giugno diventa il mese con il più alto numero di dispersi dal gennaio 2016. Dal 1 giugno al 2 luglio infatti il mare ha reclamato circa il 10% delle persone che hanno tentato la traversata del mediterraneo partendo dalle coste libiche. Numeri che, se il trend dovesse continuare, potrebbero diventare un eccessivo peso politico per il governo guidato da Conte.