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Pasticceria Vecchia Milano: "Chiudiamo perché non troviamo nessuno". Una giornalista però fa chiarezza

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Chiude la pasticceria storica "Vecchia Milano" ma si apre un dibattito: colpa della carenza di personale o limiti da parte dei gestori?

La pasticceriaVecchia Milano“, punto di riferimento storico per il capoluogo lombardo e per i residenti della zona di Piazzale Susa, ha definitivamente chiuso. Questa notizia è arrivata a tutti giornali e il titolare, il quale lamentava la mancanza di personale e la mancata voglia di portare avanti la sua attività, ha spiegato il perché della chiusura. La giornalista Charlotte Matteini ha però fatto chiarezza sulla situazione riportando la sua esperienza e alcune recensioni tra Google e Trip Advisor. Ma andiamo per gradi.

La pasticceria “Vecchia Milano” chiude: la versione del titolare

Orazio Parisi, 83 anni, è arrivata a Milano “con una valigia di cartone”, come riporta il Corriere della Sera. Lavoratore con la L maiuscola, si è fatto le ossa lavorando per anni presso la pasticceria Motta, poi è diventato dirigente a 21 anni e nel 1971 ha fondato la sua attività. Con i tempi che corrono c’era bisogno di personale e di qualcuno che portasse avanti la sua pasticceria storica dato che per Parisi era tempo di andare in pensione. Nessuno dei suoi eredi ha voluto gestire “Vecchia Milano” e dunque, l’imprenditore 83enne, ha analizzato più di 400 curriculum. Purtroppo però, come riporta il già citato quotidiano, Parisi ha dichiarato che “le scuole non sfornano più niente di buono: ragazzi che sanno a malapena riempire un cannoncino hanno pretese da professionisti“. Poi ha continuato: “non siamo riusciti ad assumere nessuno. L’unica candidata papabile, non voleva perdere il sussidio (quasi sicuramente si riferiva al Reddito di Cittadinanza”.

La posizione della giornalista Charlotte Matteini

Quando chiude un’attività, soprattutto se è storica, non fa piacere a nessuno, né ai clienti né ai proprietari. Ma a volte, però, è necessario anche capire il perché un’impresa fallisca e se le colpe sono attribuibili, in alcuni casi, all’imprenditore stesso. A tal proposito, a fare chiarezza sulla vicenda, è la giornalista di Charlotte Matteini che ha espresso il suo punto di vista su TikTok, Twitter e Facebook. Parisi ha affermato: “I miei clienti piangono con me. Io ho preferito non comunicare la notizia e andare via così come sono arrivato: in punta di piedi”. Effettivamente tra commenti e condivisioni molte persone sono dispiaciute per ciò che è accaduto alla pasticceria “Vecchia Milano”. Ma c’è una voce fuori dal coro che ha sollevato una questione più che lecita che ci fa fare due domande. La giornalista Matteini ha infatti commentato:

“Ci abito praticamente attaccata: erano carissimi, sempre storie per accettare i pagamenti con pos, trattavano malissimo i dipendenti davanti a tutti e pure i clienti. Piantatela con questa retorica dei fannulloni senza mai andare ad approfondire le reali cause”.

La giornalista ha poi riportato quasi le stesse parole su Twitter scrivendo:

“Ennesima lacrimastrappastorie del Corriere, che non perde occasione per dare la colpa ai giovani che non vogliono lavorare. Io ci abito praticamente attaccata a questo posto, da 25 anni: carissimi, urlavano dietro ai dipendenti davanti a tutti, maleducati pure con i clienti”.

Tra recensioni e testimonianze: “Ai posteri l’ardua sentenza”

A noi ormai resta solo il beneficio del dubbio dato che ci sono tante testimonianze dirette che sono sia positive che negative. Basti pensare alle recensioni tra Google e TripAdvisor che definivano “Vecchia Milano” con queste parole: “Antipatia e spocchia ai massimi livelli”, “bancomat NO!”, “Vecchia Milano da dimenticare”, “Vergognosamente maleducati”. Era giusto riportare sia la storia della pasticceria e le parole di Orazio Parisi che l’opinione di chi per anni ha vissuto in quella zona ed ha avuto una cattiva esperienza. Sarà compito dei lettori, dunque, giudicare la vicenda.