L’attivista egiziano Patrick Zaki ha partecipato a un incontro in videoconferenza con l’Italia, durante il quale ha denunciato le pene inferte in Paesi come l’Egitto per i reati di opinione.
Patrick Zaki: “In Egitto, troppe persone in carcere per reati di opinione”
Nel pomeriggio di venerdì 1° aprile, il ricercatore e attivista Patrick Zaki si è collegato in video con il Forum di Casa Comune alla Fondazione Feltrinelli di Milano. L’attivista, che è stato scarcerato all’inizio del mese di dicembre 2021 dopo aver scontato 22 mesi di reclusione in un carcere a Il Cairo, si trova attualmente in Egitto.
In occasione della videoconferenza con il Forum di Casa Comune alla Fondazione Feltrinelli di Milano, il ricercatore ha rivelato: “Ho ripreso a studiare ma sono ancora al Cairo, sono molto contento di poter essere qui oggi. E davvero dura, è difficile fare piani per il futuro. La mia non è una vera libertà, sono in attesa della prossima udienza perché sono state posticipate. Non vedo l’ora di tornare a Bologna, ma è difficile fare programmi, è tutto un po’ sospeso”.
Patrick Zaki, poi, si è soffermato sulle tante persone che, come lui, sono state punite e costrette a vivere in carcere per aver commesso “reati di opinione”. A questo proposito, l’attivista egiziano ha dichiarato: “Si parla di libertà, diritti e democrazia ma ci sono tante persone in Egitto in carcere per i reati di opinione – e ha precisato –. Sono colleghi, amici, che si trovano in carcere solo con la colpa di avere delle idee ed esprimerle – ha concluso -. Bisogna far conoscere la loro situazione”.
I ringraziamenti all’Italia, all’Europa e all’Università di Bologna
All’evento, erano presenti la vicepresidente per Parlamento europeo, Pina Picierno, e la professoressa dell’Università di Bologna, Rita Monticelli.
Durante l’incontro, Zaki ha voluto ringraziare tutti coloro che non lo hanno abbandonato e che hanno lottato per la sua causa: “Sono grato a David Sassoli per quello che ha fatto per me. Ho apprezzato il suo lavoro. Gli sono veramente molto grato perché ha sostenuto la mia battaglia e la battaglia per i diritti in questa situazione politica – e ha aggiunto –. Ringrazio l’Università di Bologna, che è sempre stata molto comprensiva e ha sostenuto la mia causa, ci sono state proteste e dimostrazioni e questo in tutta Italia. Ci sono state tante persone che mi sono state vicino. Esprimo la mia gratitudine”.