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Patrick Zaki scrive all’Università di Bologna: “Non vedo l’ora di tornare”

Patrik Zaki non vede l'ora di tornare a Bologna

Patrick Zaki scrive all’Università di Bologna: “Non vedo l’ora di tornare, vi devo molto e sono per sempre orgoglioso di essere uno di voi"

Patrick Zaki ha ben chiara la sua personale scala degli affetti e perciò a pochi giorni dalla sua liberazione e dopo aver dato gioia agli italiani per l’uscita dal carcere scrive all’Università di Bologna: “Non vedo l’ora di tornare”. Lo studente egiziano fresco di scarcerazione ma ancora indagato in patria ha manifestato il suo desiderio su Twitter

Zaki vuole tornare all’università di Bologna, il tweet di ringraziamento

Ed ha scritto: “Alla mia università che mi ha fatto sentire amato e sostenuto in tutto questo. Vi devo molto e sono per sempre orgoglioso di essere uno dell’Università di Bologna. Non vedo l’ora di tornare”. Il giovane ricercatore egiziano reduce da una custodia cautelare lunghissima e in spregio di ogni regola del diritto occidentale ha voluto ringraziare così il suo ateneo. 

Il grazie di Zaki a tutti gli italiani ed ora il ricercatore vuole tornare alla “sua” università di Bologna

Poi, in un secondo tweet, Zaki si è rivolto a tutti gli italiani ed ha manifestato il suo grazie per il sostegno ricevuto dal nostro paese in questi lunghi 22 mesi di detenzione. Nella scala degli affetti di Zaki, anzi, in cima ad essa, c’era e c’è la sua fidanzata, a cui aveva scritto subito dopo la fine della detenzione: “Se c’è una persona che devo ringraziare per essere ancora in piedi è la mia compagna, è la persona che mi ha sempre sorpreso con il suo infinito amore, sostegno e incoraggiamento”. 

Patrick Zaki vuole tornare all’università di Bologna, ma accanto ai profili ufficiali ne spunta uno fake

Patrick ha due profili social ufficiali, quelli Twitter e Facebook, mentre su Instagram sarebbe stato aperto nelle ultime ore un account ‘fake’, che Amnesty International denuncia e invita a segnalare affinché venga chiuso. Lo scrive il portavoce di AI Riccardo Noury: “Se lo seguite, segnalate questo profilo Instagram. Qualcuno ha tempo da perdere e male da fare e forse ignora (o sa benissimo?) che i guai giudiziari di Patrick Zaki sono iniziati con l’accusa di aver scritto post su un profilo social che non era il suo“.