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Patuanelli: “No al gas russo dopo gli orrori di Bucha ma la scelta deve essere europea”

Il ministro Patuanelli

Stefano Patuanelli: “No al gas russo ma l'Europa è lenta, si propone un tetto a maggio per fissarlo a giugno, quando avrà effetto saremo già in recessione"

In una intervista a La Stampa Stefano Patuanelli lo ha detto chiaramente: “No al gas russo dopo gli orrori di Bucha, ma la scelta deve essere europea”. Il ministro dell’Agricoltura e capo delegazione M5s al governo auspica una risposta etica ed energetica rapida ma comunitaria. Perciò a suo avviso dopo gli orrori a nord di Kiev la richiesta di un embargo totale del gas russo di fronte al massacro di Bucha, è “percorribile, perché entriamo in una stagione in cui viene usato meno gas”.

Il ministro Patuanelli: “No al gas russo”

Poi ancora “perché stiamo affrontando bene la diversificazione dei nostri approvvigionamenti”. A parere di Patuanelli però deve sussistere oltre ogni ragionevole dubbio una condizione di partenza: quella per cui “i Paesi europei però devono aiutarsi a vicenda, agevolando chi ha un maggior danno dalle sanzioni o dall’embargo”.

La lentezza “enorme” dell’Europa

E le remore di Patuanelli sono motivate dal fatto, per certi versi incontestabile, che in Europa “c’è una lentezza enorme. Se si propone un tetto a maggio per fissarlo a giugno, quando avrà effetto saremo già in recessione. Tecnicamente non lo siamo ancora, ma lo saremo a breve”. E in chiosa, a suggellare la sua analisi sullo stato dell’arte: “L’Ue sta retrocedendo per questi motivi. Non sono segnali positivi”.