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**Pd: il 'saggio' Felice, 'manifesto 2007 blairiano, da riscrivere guardando a sinistra'**

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Roma, 1 dic. (Adnkronos) - Una "riscrittura profonda" del manifesto dei valori del Pd, quello del 2007, è il lavoro che dovrà affrontare il Comitato costituente per il Congresso dem che si è insediato oggi al Nazareno. Lo spiega Emanuele Felice, il professore ordinario...

Roma, 1 dic. (Adnkronos) – Una "riscrittura profonda" del manifesto dei valori del Pd, quello del 2007, è il lavoro che dovrà affrontare il Comitato costituente per il Congresso dem che si è insediato oggi al Nazareno. Lo spiega Emanuele Felice, il professore ordinario di Politica economica componente del gruppo dei saggi riuniti in mattinata dai 'garanti' Enrico Letta e Roberto Speranza.

"Il manifesto dei valori del 2007 è stato scritto in un'altra epoca storica, basti pensare che non c'era una crisi ambientale così forte -spiega Felice all'Adnkronos-. La riscrittura deve essere profonda anche per quello che dice il manifesto, molto poco impegnato nel cambiamento della società, con una lettura superficiale e poco di sinistra dei processi in corso".

Questo aspetto è emerso all'interno del Comitato? "Ci sono stati diversi interventi, dalla Urbinati alla Saraceno a Orlando, l'hanno sottolineato in tanti. Non tutti, ma tanti. Quello era un manifesto di un partito a vocazione centrista, blairiano. E' il simbolo di come a quel tempo la narrazione dominante fosse quella neo liberista. E poi era molto disorganico, bisogna fare in modo che le varie parti siano coerenti tra loro. La parte internazionale deve essere coerente con quella sul lavoro o con quella sulla forma partito".

(Adnkronos) – Si tratta di un lavoro molto impegnativo. "Non si tratta di riscrivere 10 pagine ma di scriverle bene e mettersi d'accordo su una cosa che sia molto diversa da quella del 2007. C'è qualche sensibilità diversa ma anche un forte nucleo critico verso il vecchio manifesto -spiega ancora Felice-. Il punto è anche la relazione tra il manifesto e il percorso per eleggere il segretario. Si può eleggere un segretario che poi può non riconoscersi nel manifesto. Per questo le candidature andavano fatte dopo, con un processo molto più lungo. Oppure, come avvenne nel 2007, sulla base di un consenso su una candidatura unitaria, come quella Veltroni, e un manifesto unitario. Oggi, invece, ci sono diverse candidature che hanno diverse visioni".