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Pd, Zingaretti pronto a correre alle primarie

Nicola Zingaretti

La chiave per il rilancio del Partito Democratico potrebbe essere il neo eletto governatore del Lazio, Nicola Zingaretti.

Nicola Zingaretti sarà tra i prossimi candidati alle primarie del Pd. Il presidente, neo eletto della Regione Lazio, ha preso questa decisione convinto di poter risollevare le sorti del centrosinistra dopo la disfatta del 4 Marzo.

Il piano di rilancio

Zingaretti vuole rilanciare il modello Lazio anche a livello nazionale: la parola chiave del presidente è “rigenerazione”, da preferire al termine rifondazione che porta con sé troppi echi storici. Questo rilancio non deve essere solo del Partito Democratico ma di tutta la sinistra, bisogna: “aprire un grande confronto, vero e forte”. Zingaretti è anche convinto, concordando con l’idea di Renzi, che il Pd deve stare all’opposizione perché gli elettori hanno deciso così.

Sugli altri partiti il presidente della regione non usa mezzi termini: è giusto che provino a governare gli schieramenti che hanno ottenuto il maggior numero di voti alle elezioni. Il movimento 5 stelle, dichiara Zingaretti, ha capito che il vaffa e le grida di rabbia non sono sufficienti per governare. La destra pensa che il malcontento si possa risolvere solo individuando un capo espiatorio comune: l’immigrato, il diverso, l’emarginato. Per questi motivi Nicola Zingaretti è convinto del ruolo centrale che il Pd può ricoprire all’opposizione, costruendo insieme, un nuovo orizzonte di governo basato sull’inclusione.

Proprio l’apertura, l’unione sono un’altra delle chiavi del progetto del nuovo governatore del Lazio. Egli ricorda che il Pd è riuscito a vincere le regionali perché ha trovato un accordo con Liberi e Uguali, con i sindaci e le liste civiche, dimostrando come il dialogo e lo scambio reciproco di opinioni possono portare a costruire un unione più solida.

E su Renzi? Zingaretti afferma “un’esperienza che non possiamo liquidare” e invita anche lui alla rigenerazione. L’ex premier infatti ha deciso di non candidarsi alle prossime primarie, l’annuncio è arrivato da Ettore Rosato, capogruppo del partito democratico alla Camera.

All’interno del Pd quindi troviamo più di un nodo da sciogliere: dalle fratture interne, alla decisione se appoggiare o meno una delle altre forze politiche per trovare l’accordo di governo. Andrea Orlando, il ministro della Giustizia uscente esprime con forza la sua chiusura a qualsiasi alleanza in quando i programmi dei diversi partiti sono inconciliabili su temi fondamentali come l’Europa e le politiche fiscali. Orlando invece si augura un accordo tra Lega e Movimento 5 stelle dato che sono più simili, essendo entrambe forze di rottura. In generale il 90% del partito Democratico è contrario ad un’alleanza con il Pd.

Non ci resta che aspettare e vedere se Zingaretti sarà in grado di rilanciare davvero la sinistra Italiana.