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Pdl, niente primarie: Meloni ha gli attributi, Alfano no

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Si va verso la definitiva archiviazione della questione primarie nel Pdl. Berlusconi, padre padrone del partito, avrebbe preso la sua decisione. Il figliocco Alfano, evidentemente ancora con indosso i calzoni corti, ha abbassato lo sguardo (ma lo avrà mai alzato per guardare negli occhi Berlusconi?...

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Si va verso la definitiva archiviazione della questione primarie nel Pdl. Berlusconi, padre padrone del partito, avrebbe preso la sua decisione. Il figliocco Alfano, evidentemente ancora con indosso i calzoni corti, ha abbassato lo sguardo (ma lo avrà mai alzato per guardare negli occhi Berlusconi?) e ha ubbidito. Il Pdl è cosa di Berlusconi. Lui lo ha creato e lui lo distrugge. Probabilmente si darà vita a un nuovo soggetto politico che già sa di vecchio. Una Forza Italia bis con uno svecchiamento e rinnovamento dei vertici. Svecchiamento che, ovviamente, non riguarda il più vecchio del partito: Silvio Berlusconi. A questo punto sembra chiaro che Alfano sia stato usato da parafulmine nei momenti difficili. Berlusconi ha scaricato sul suo Delfino la leadership per sviare le attenzioni da se stesso. Ma quando Alfano ha davvero comandato? Quando si è comportato da leader se ad ogni conferenza stampa aveva al suo fianco Berlusconi che gli rubava la scena? Alfano era lì seduto a fare la presenza, quasi come un soprammobile. Parlava solo quando Berlusconi gli diceva di parlare e si zittiva quando Il Cavaliere, semplicemente afferrandolo per la mano, gli imponeva il silenzio, “Hai detto abbastanza”. Alfano non è un leader e non lo sarà mai. Meloni, a differenza di Alfano, ha dimostrato di avere gli attributi, anzi, diciamola tutta, ha dimostrato di avere le palle. Meloni non retrocede di un millimetro, vuole le primarie e vuole concorrere per vincere. Ha sfidato anche il gran capo, invitandolo a partecipare. Berlusconi però, non accetta la sfida. Non che temi di perdere ma la sfida di Meloni la vede come un affronto, lui che è il re. Lui che non accetta di essere messo in discussione. Il partito è il suo giocattolo ed è sempre lui a decidere le regole e chi può giocare. L’unico che ne esce con le ossa rotte è Angelino Alfano, usato, illuso e gettato via. Le olgettine sono trattate molto meglio.

Vincenzo Borriello