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Violentava e filmava i figli di una coppia di amici: arrestato, nell’ambito di un’inchiesta sulla pedopornografia, un pedofilo di 50 anni della Torino bene.
Pedofilo arrestato a Torino
Arrestato lo scorso 12 aprile uno stimato professionista torinese di 50 anni nell’ambito di un’inchiesta sulla pedopornografia: violentava e filmava le violenze commesse ai danni di due bambini di 8 e 9 anni, figli di una coppia di amici. La scoperta della polizia postale.
Torino, arrestato 50enne pedofilo: le accuse
Quello che, dall’esterno, poteva sembrare uno stimato libero professionista torinese di 50 anni con buone conoscenze e frequentazioni, si è rivelato essere anche una storia di pedopornografia, definita, dai poliziotti che l’hanno scoperta, “tra le più raccapriccianti“.
L’arresto è avvenuto il 12 aprile nell’ambito di una più vasta operazione condotta dalla Procura di Roma che ha portato a scoprire una rete di pedofili in tutta Italia. È stato mantenuto, comunque, il massimo riserbo per oltre un mese per poter ampliare il perimetro dell’indagine. Le accuse nei confronti del cinquantenne torinese sono: violenza sessuale, detenzione, produzione e diffusione di materiale pedopornografico.
Cooperazione internazionale di polizia
I magistrati della Capitale, coordinati dal pm Eugenio Albamonte, contestano anche l’associazione a delinquere a tutte le altre persone coinvolte, scoperte anche grazie alla cooperazione internazionale di polizia con altre Agenzie investigative estere attivata da Europol.
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Torino, arrestato 50enne pedofilo: i fatti
I fatti contestati risalgono all’ultimo anno e mezzo. Le vittime sono due bimbi che avevano, all’epoca, 6 e 8 anni, figli di persone a cui il professionista era molto legato, tanto che era considerato quasi un parente, uno di casa, con cui i bambini trascorrevano vacanze e intere giornate.
L’uomo era riuscito a conquistare l’affetto e la totale fiducia dei bambini e, nel giro di un paio di anni, ha filmato le violenze ai loro danni raccogliendo un totale di circa 9 mila video. Proprio grazie alla fiducia ottenuta da parenti e amici, riusciva a ottenere la disponibilità dei minori anche per svariati giorni. Il cinquantenne torinese aveva quindi la possibilità di pianificare scrupolosamente gli abusi che avrebbe compiuto, spingendosi sempre oltre nelle violenze commesse.