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Pedopornografia online: 4 arresti e 18 indagati a Milano

Milano, 4 arresti per pedopornografia

L'uso spregiudicato del web espone gli adolescenti a rischi sempre maggiori. Quattro arresti e 18 indagati a Milano.

Quattro sono le persone arrestate dalla polizia postale e delle comunicazioni di Milano per il reato di pedopornografia online. Altre 18 persone risultano attualmente indagate, ma si trovano ancora a piede libero. Le forze dell’ordine hanno dichiarato di essere in possesso di una grande quantità di materiale probatorio. Gli arresti sono avvenuti in seguito a un’indagine e a perquisizioni in diverse regioni italiane.

Pedopornografia, 4 arresti

Svolta nelle indagini della polizia postale e delle comunicazioni di Milano sul reato di pornografia minorile sul web. Le forze dell’ordine hanno arrestato quattro persone per pedopornografia online. I nomi non sono ancora stati resi noti. Le investigazioni procedono e sembra che il numero di persone coinvolte sia molto più ampio. Altri 18 sospettati risultano infatti indagati a piede libero, in attesa di ulteriori sviluppi.

L’indagine che ha portato ai quattro arresti è stata svolta nell’arco di diversi mesi. Numerose sono state le perquisizioni eseguite dalla polizia non solo a Milano ma in diverse regioni italiane: Lombardia, Veneto, Piemonte, Emilia Romagna, Marche, Toscana e Campania. Gli inquirenti hanno dichiarato di essere così entrati in possesso di una grande quantità di materiale probatorio che verrà utilizzato dalla magistratura durante il processo.

Il caso della “Bibbia”

Nel febbraio 2018 la polizia postale ha eseguito altri arresti per il reato di pedopornografia online. In quell’occasione, il centro delle indagini erano le procure di Catania e Salerno, ma le forze dell’ordine hanno investigato su una rete di malviventi che copriva tutto il territorio nazionale (ben 15 regioni). Le indagini hanno portato alla scoperta della cosiddetta “Bibbia 5.0“, un archivio creato da uno degli indagati, nella provincia di Napoli, contenente migliaia di foto pedopornografiche. Le immagini erano accompagnate da numeri di telefono e indirizzi dei ragazzi. Tale archivio era disponibile nel deep web. Per la creazione e l’utilizzo della “Bibbia”, la polizia postale ha arrestato due persone e altre 39 sono state denunciate.

L’indagine ha anche fatto luce sulle modalità con cui è possibile entrare in possesso di foto compromettenti degli adolescenti. Nel mirino, le attività di riparazione dei cellulari. Tali attività riescono ad accedere alle foto del cliente durante le operazioni di salvataggio della memoria del dispositivo. Anche i social network sono una miniera di immagini che finivano poi nel deep web. Ma è bene sottolineare che spesso sono i ragazzi stessi (e ancor più le ragazze), alla ricerca di novità, a fornire proprie fotografie a sconosciuti su internet.

L’adescamento online

“L’estrema confidenza che i giovani hanno con il web li conduce talvolta a valicare i confini della prudenza, gli consente di cavalcare la loro naturale curiosità verso l’amore con maggiore libertà di quanto farebbero nella vita reale”, si legge sul sito della polizia postale.

“Quando il contatto avviene a volte, click dopo click, post dopo post diventa amicizia, poi amore e infine minacce, paura, dolore, vergogna. Questo è l’adescamento: un lungo e certosino lavoro di manipolazione che soggetti adulti compiono sul web per avvicinare minori, per indurli a fare cose che non sono adatte alla loro età, per obbligarli a fotografare e filmare il privato che può diventare pubblico, su internet.”