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Pensione anticipata per infermiere: come ottenerla

Pensione anticipata

Tutte le soluzioni, tenendo conto anche delle ultime novità inserite nella legge di Bilancio 2018.

A meno di un mese dalle elezioni politiche, si continua a dibattere su uno dei temi più importanti, sia per i partiti che per gli italiani, ovvero le pensioni. Tra le varie domande che i cittadini si pongono, c’è quella inerente la pensione anticipata per infermiere. Quando è possibile fare domanda di pensionamento? Ma soprattutto, quali sono le alternative, tenendo conto anche delle ultime novità inserite nella legge di Bilancio 2018? Due domande fondamentali, per capire appieno quali sono le dinamiche che possono consentire a tale settore di poter ottenere la pensione anticipata.

Pensione anticipata lavoro a turni

Chi effettua un lavoro a turni, può presentare domanda per ottenere la pensione anticipata a patto che l’anzianità contributiva non sia inferiore a 35 anni. Un discorso diverso va fatto per i lavoratori notturni che, nonostante abbiano ottenuto tale pensione, possono continuare ad esercitare la loro professione a patto che:

  • Coloro che effettuano un lavoro a turno, svolgano un’attività di almeno 6 ore, comprendenti dalla mezza notte alle cinque del mattino, ed il numero di giorni lavorati annui non deve essere inferiore a 78. Tale particolarità, è valida solo per i lavoratori che richiedono l’accesso alla pensione anticipata per il periodo che va dal 1° luglio 2008 al 30 giugno 2009. Inoltre, possono effettuare richiesta anche coloro che totalizzano annualmente non meno di 64 giorni lavorativi, ed hanno maturato i requisiti per la pensione dal 1° luglio 2009.
  • Possono accedere alla pensione anticipata coloro che svolgono un’attività di almeno tre ore al giorno nell’ intervallo tra la mezza notte e le cinque del mattino.

D’altro canto, è importante sapere che, per i lavoratori notturni è possibile ottenere la pensione anticipata in base al numero di giornate di lavoro svolte durante l’anno. I requisiti per ottenere tale pensione sono i seguenti:

  • Chi svolge un lavoro usurante, ha 61 anni e 7 mesi ed un’anzianità contributiva minima di 35 anni;
  • Per quanto concerne invece i lavoratori autonomi, coloro che hanno 62 anni e 35 anni di anzianità contributiva, potranno ottenere il 98,6 % delle quote. Mentre, chi ha 65 anni ed un’anzianità contributiva di 35 anni, avrà accesso ad una quota del 99,6%;
  • Per i lavoratori notturni invece, si fa riferimento anche al numero di giorni di lavoro svolti nell’arco di un anno. Infatti, coloro che hanno lavorato dai 72 ai 77 giorni l’anno ed hanno 62 anni ed un’anzianità contributiva di 35 anni, potranno ottenere una quota del 98,6%. Mentre, coloro che hanno fatto dai 64 ai 71 turni all’anno, ed hanno 63 anni, possono avere accesso ad una quota del 99,6%.

E’ di fondamentale importanza sapere che, gli adeguamenti alla speranza di vita prevista per gli anni 2019, 2021, 2023 e 2025, non riguarderanno la pensione anticipata.

Pensione anticipata senza anticipi

Per quanto concerne la pensione anticipata senza anticipi, bisogna prima di tutto trovarsi in una delle quattro categorie che comprende la legge, tra cui il lavoro usurante, come è nel caso degli infermieri che è rappresentato dai turni di notte.

Per quanto concerne le donne, in base al calcolo dell’assegno pensionistico interamente col sistema contributivo, si può anticipare la pensione di 4 mesi per ogni figlio, fino ad un massimo di 12 mesi di anticipo. In questo caso, si può notare che l’agevolazione si limita a 3 figli. Ciò significa che dal 4° figlio in poi, non sono previsti anticipi ulteriori.

Coloro che invece hanno al massimo 2 figli, possono vedersi aumentare il coefficiente di trasformazione della pensione di 1 anno. Un discorso diverso va fatto alle donne che anno 3 o più figli: in questo caso il coefficiente di trasformazione della pensione può essere aumentato di due.

E’ fondamentale ricordare che, sempre in merito alla pensione contributiva, sono stati riconosciuti dei contributi figurativi per le assenze dal lavoro dovute a:

  • Educare ed assiste i figlio fino al compimento del sesto anno di età. In un caso del genere, si ha la possibilità di assentarsi da lavoro, per ciascun figlio, non più di 170 giorni l’anno;
  • Secondo quanto è previsto dalla Legge 104, si possono assistere figli dai sei anni di età, il coniuge o il genitore convivente, ottenendo un massimo di 25 giorni l’anno lontani dal lavoro.

Tali benefici, sono validi per tutte le pensioni calcolate col sistema contributivo. Se non si vuole puntare sull’Ape Social o lsula RIA, allora si può decidere di accedere dal 2019 alla pensione di vecchiaia con 67 anni. Un’altra soluzione potrebbe essere quella relativa alla pensione anticipata dal 2019. In un caso del genere, i requisiti sono i seguenti:

  • con 43 anni e tre mesi per gli uomini. Attualmente invece essi vanno in pensione a 42 anni e dieci mesi;
  • 42 anni e tre mesi per le donne. Al momento si ritirano con 41 anni e dieci mesi.