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Pensioni a quota 103, stretta sul Rdc e taglio delle tasse: i nodi del governo Draghi

Mario Draghi

Pensioni a quota 103, stretta sul Rdc e taglio delle tasse: i nodi del governo Draghi che è rimasto "solo" con le delicate questioni da affrontare

I nodi al pettine del Governo Draghi sono tre: pensioni a Quota 103, stretta sul Rdc e taglio delle tasse, ma non sono nodi del presente, sono rebus da sciogliere per guardare al futuro, solo che nel presente su quei nodi pesano anche la valutazioni dei partiti che non vogliono intestarsi strette e retromarce. E che soprattutto non vogliono impantanarsi nella palude del nodo pensioni

I nodi e la Legge di Bilancio che ormai incombe: pensioni, Rdc e tasse

Da questo punto di vista la Legge di Bilancio che sarà varata a giorni diventerà anche una prova politica, oltre che uno step amministrativo su macro scala nazionale ed europea. E su ciò che deciderà la politica a transazione completata e in uscita da quota 100 le attenzioni sono massime. Non ci sono partiti di governo che sono esposti su un ritorno al sistema prima del 2019, prima cioè che il governo gialloverde  mettesse in piedi l’opzione di ritirarsi prima con pieni diritti previdenziali a 62 anni di età e 38 di contributi

Rdc, tasse e pensioni in linea con la sostenibilità finanziaria: i nodi di Mario Draghi

Questo però solo fino al 2021. Draghi e il suo staff tecnico perciò sono soli, come spiega il Corriere della Sera, soli a tirar fuori dal cilindro un sistema che metta le pensioni a traino “della sostenibilità finanziaria”. Dal canto loro i partiti potrebbero cadere in tentazione, prendersi consensi subito e intestarsi il ruolo di argine a questa sorta di controriforma in attesa di un altro governo con un premier più malleabile e con Dragi spedito al Quirinale.

Taglio delle tasse da sette miliardi ma dopo aver “piallato” il Rdc: i nodi di Draghi e lo scenario delle pensioni

Vanno poi ridotti i target del Reddito di Cittadinanza, stringendo l’imbuto di entrata e mettendo ceppi in uscita, il tutto per poter operare in punto di concretezza e non in proclama pubblicistico il famoso “taglio di sette miliardi delle tasse sui redditi personali che il governo vuole avviare da subito”. In tema pensioni la strada probabile pare tracciata: quota 102 nel 2022, Quota 103 nel 2023 e Quota 104 (in pensione a 66 anni) nel 2024. Il costo supplementare di questa spalmatura lenta sarebbe di 150 milioni di euro.