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Pensioni, Lega lavora sul Def: quota 100 già nel 2019

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Salvini si incontra con gli altri esponenti della Lega per discutere del Def e della legge di Bilancio. Tra le priorità, la riforma delle pensioni.

La Lega è intenzionata a mantenere tutte le promesse fatte in campagna elettorale. In vista del Def e della legge di Bilancio, i vertici del Carroccio si sono riuniti per definire le priorità da mettere sul tavolo. Tra queste, sicuramente, la riforma delle pensioni e della legge Fornero, con la reintroduzione della cosiddetta quota 100.

Lega verso quota 100

“Avanti tutta sull’introduzione di quota 100 già dal primo gennaio del prossimo anno anche come misura per far aumentare l’occupazione liberando posti di lavoro” assicurano dalla Lega. Nella giornata di ieri, martedì 4 settembre 2018, si è svolto infatti un vertice leghista al Viminale per fare il punto sulla riforma delle pensioni e sulla legge Fornero. In esclusiva, Affaritaliani.it rivela che i massimi esponenti del Carroccio sono assolutamente intenzionati a far partire la quota 100 entro il 2019. L’obiettivo, quindi, è inserire le modifiche necessarie all’interno del Def (Documento di economia e finanza) e della prossima legge di Bilancio.

“Siamo persone serie, il governo nasce per durare a lungo. Gli italiani ci premiano per chiarezza e coerenza, quello di oggi è stato il primo di una serie di incontri” assicura Matteo Salvini al termine della riunione. “Abbiamo discusso su numeri, conti e tempi per realizzare nell’arco della legislatura le nostre proposte per famiglie e imprese” spiega. In primis lo “smantellamento della legge Fornero e quota cento per mandare in pensione chi ne ha diritto e liberare posti di lavoro per i giovani” anticipa.

Ma anche “flat tax per far pagare meno tasse soprattutto ai piccoli, a cominciare dalle partite Iva e i piccoli imprenditori” aggiunge il vicepremier leghista. Gli altri temi affrontati al vertice sono stati quelli sulla “pace fiscale e chiusura delle liti con Equitalia, meno burocrazia per aziende e partite Iva, eliminazione delle accise più vecchie sulla benzina, interventi a favore dei Comuni, grande piano nazionale di manutenzione ordinaria e straordinaria”, rivela sempre il ministro dell’Interno.

Il reddito di cittadinanza

Quella di ieri è stata però solo la prima di una serie di riunione tra i leghisti. Stando ad indiscrezioni, già la prossima settimana gli esponenti del Carroccio potrebbero tornare ad incontrarsi per definire gli obiettivi economici da raggiungere. All’agenzia Dire, una fonte della Lega conferma infatti: “Questa è stata una prima riunione per inquadrare le aree dove intervenire maggiormente. Poi ci sarà un secondo step nel quale ci incontreremo con il MoVimento 5 Stelle e il ministro Giovanni Tria“.

Se Matteo Salvini punta tutto in questo momento sulla riforma delle pensioni, il M5S sa che per non soccombere politicamente al suo alleato di governo dovrà far approvare infatti il reddito di cittadinanza. Misura che potrebbe andare a cozzare con la flat tax leghista. Il ministro dell’Interno comunque appare possibilista. Il suo ragionamento è lineare: ok reddito di cittadinanza ma se “sarà come quello britannico e svizzero, che prevede la perdita del sostegno economico da parte dello Stato nel caso in cui vengano rifiutate due offerte di lavoro“.

Ovviamente, a far quadrare i conti dovrà poi pensarci Tria. La Lega consiglierebbe quindi al ministro dell’Economia di “inserire nella nota di aggiornamento del Def un deficit / Pil intorno al 2,8-2,9 per cento”. In questa maniera, non ci sarebbe alcuno sforamento del 3 per cento e l’Italia non verrebbe richiamata da Bruxelles.