> > Peppina Fattori, le parole dopo lo sfratto: "Non hanno avuto amore"

Peppina Fattori, le parole dopo lo sfratto: "Non hanno avuto amore"

Peppina Fattori, le parole dopo lo sfratto: "Non hanno avuto amore"

Peppina Fattori la nonnina di 95 anni non può rimanere nella sua casetta di legno. Ci sono dei problemi burocratici che purtroppo non si risolvono.

Peppina Fattori

Peppina Fattori, le parole dopo lo sfratto: "Non hanno avuto amore"

Ancora polemiche sulla vicenda dell’anziana Peppina Fattori. La signora di Fiastra a 95 anni è sotto sfratto per colpa di alcune irregolarità. Queste irregolarità ci sono e si riferiscono alla costruzione della casetta di legno. Le figlie ed il genero le avevano costruito la casetta per rimanere a Fiastra. Precisamente a San Martino di Fiastra. Sabato è arrivata la decisione definitiva di Riesame. Questo ha portato la signora Peppina a dover essere trasferita in un container. Questo container si trova adiacente alla casetta “irregolare” ed è di 15 metri quadrati. Il bagno è esterno al container. Lei è l’ultima residente del borgo di Moreggini.

Lo sfogo di Peppina

Peppina Fattori, le parole dopo lo sfratto: "Non hanno avuto amore"

Dal container è arrivato lo sfogo, la nonnina ha rilasciato un’intervista a ” Cronache Maceratesi”: ” Chi mi ha fatto questo non sono persone oneste, ma bestie. Sono stati cattivi con la mia famiglia e con me”. Peppina ha aggiunto: “A casa mia, in questo periodo, avevo già acceso il camino. Ogni giorno mando un bacio alla mia vecchia casa. Curavo l’orto che era prima dove ora si trova la casa. Era tutto un giardino ed io me ne prendevo cura. la casetta poteva essere la soluzione. Potevo trascorrere bene gli ultimi giorni di vita. ora invece sono di nuovo nel container. Quest’estate era caldissimo, vediamo ora che arriva l’inverno.” Lo sfogo continua:” Il Presidente della Repubblica non ci ha risposto. Nessuno ci ha risposto”. Il Capo dello Stato ha precisato che lui non ha ricevuto nessuna lettera dalla famiglia. In un’altra intervista Peppina h adetto: “Mi sento dimenticata, nessuno ha avuto un pizzico d’amore. Quando ho lasciato il container era tipo un forno crematorio. Ora con il freddo è un gelo.”

La storia

La signora Peppina dopo il terremoto del 2016 era rimasta senza una casa. Le era stata data una casa in legno a San Martino di Fiastra a 732 metri di quota. Da qui è stata sfrattata perchè non era in possesso dell’autorizzazione paesaggistica. La permanenza nella casa, secondo i giudici, è un aggravio del reato di abuso edilizio. Le figlie pur di far rimanere la mamma nel suo borgo avevano acquistato di tasca loro la casetta. La casetta è posizionata in un terreno edificabile. Il sogno della signora Peppina è di morire guardando i monti. Le figlie avevano provato a portarla a casa loro ma la nostalgia per la sua casa era tropo forte. Contro il loro volere era tornata nel suo borgo nel container del 1997. Era al limite della sopravvivenza, senza acqua, senza servizi igienici e senza luce.

La casetta in legno

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A questo punto la famiglia ha pensato di costruirle una casetta. Hanno un terreno edificabile nei pressi di Fiastra e quindi hanno iniziato l’iter burocratico. La concessione edilizia non arrivava e quindi rassicurati dal Sindaco hanno iniziato i lavori. Ma il diavolo ci ha messo lo zampino ed il Comune di Fiastra ha emesso un’ordinanza. Dovevano interrompere i lavori a causa di una segnalazione. Oramai erà quasi tutto fatto e quindi Peppina è stata trasferita. Finalmente non doveva più sopportare i 50 gradi del container. Si sono rivolti anche al Papa cercando aiuto per far capire alle menti a capo del sistema la situazione. Peppina non chiede altro che di stare in questa piccola casetta senza patire il freddo dell’inverno. Purtroppo nulla è servito Peppina deve stare nel container.