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Per l’epidemiologo Monasta “l’Italia rischia 500mila casi al giorno”

Per l'epidemiologo Monasta l'Italia potrebbe arrivare a mezzo milione di positivi al giorno

Partendo dai numeri del bollettino dei contagi dell'Epifania la proiezione dell’epidemiologo Monasta è davvero da brividi: “500mila casi al giorno”

Per l’epidemiologo Lorenzo Monasta, collaboratore per l’Italia con l’Ihme Usa “l’Italia rischia 500mila casi al giorno”. C’è un dato positivo che tuttavia scavalca i numeri monstre del collaboratore del Centro di ricerca sanitaria globale indipendente dell’Università di Washington intervistato da Repubblica: a suo parere l’incremento dei posti in ospedale non genererà la situazione del 2020.

L’ultimo bollettino Covid, Monasta e i numeri: 500mila casi al giorno

Il dato di partenza è quello dell’ultimo bollettino per l’Italia in ordine di tempo per contagi ed esiti estremi covid: 219mila nuovi positivi e 198 morti. Insomma, per quanto la si dipinga come una roba più lieve la variante Omicron è di fatto inarrestabile in quanto a contagiosità: infetta quasi tutti, buca le doppie dosi e non disdegna di bucare le booster in casi limite ma che alla fine fanno comunque massa critica, in nicchie mainstream e di cifre.

I 500mila casi al giorno che ipotizza Monasta e la notizia positiva che li “bilancia”

Le misure del governo arrivano a scatti e in comode rate come all’Ikea come il nuovo obbligo vaccinale per gli over 50 e Monasta ha tirato le somme. Le proiezioni di cui dispone dicono che “non è escluso che ci si avvicini ai 500mila casi al giorno, come dice l’Istituto”. Si, va bene, e la notizia buona? Pare ci sia: “L’occupazione dei letti ospedalieri salirà ma non arriveremo ai livelli dei momenti più duri della pandemia”.

Il picco, poi il calo, intanto però Monasta vede 500mila casi al giorno in Italia

Si devono quindi attendere la slavina del picco e il calo “sia per le restrizioni che per i vaccini, come è successo altrove”. Luigi Lopalco, epidemiologo anch’esso ha chiosato: “Più contagi significa, in proporzione, più ospedalizzazioni ma non perché la variante Omicron sia più aggressiva o i vaccini non funzionino, tutt’altro: le morti “che vediamo adesso sono di persone contagiate da molti giorni, quindi probabilmente colpite ancora dalla variante Delta. Dobbiamo attendere per comprendere il vero impatto di Omicron sui decessi”. Ok, attendiamo.