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Per Tajani “il centrodestra non si fonde a freddo, restiamo uniti e un modo si troverà”

Antonio Tajani

Per Antonio Tajani, che punta alla centralità di Forza Italia nel ricompattarlo, “il centrodestra non si fonde a freddo, restiamo uniti e un modo si troverà”

Per Antonio Tajani, che lo ha detto chiaramente al Corriere della Sera, “il centrodestra non si fonde a freddo, restiamo uniti e un modo si troverà”. Il numero due di Forza Italia e di Silvio Berlusconi continua nella sua opera di  “paciere strategico” della coalizione e punta a far calmare le acque in chiave europeista e per garantire un’azione di governo omogenea. 

Tajani: “Uniti un modo si troverà” ma per il momento unito non lo è nessuno

Ha spiegato Tajani: “Dobbiamo anteporre l’interesse degli italiani a quello dei partiti. Tirare a campare non serve”. Tenuta del governo e fratture nel centrodestra, il problema è quanto le prime incidano sulla seconda. Tajani ribadisce: “Il governo deve incidere. Noi, ad esempio, chiediamo una vera riforma della giustizia: basta porte girevoli tra magistratura e politica e una chiara e netta separazione delle funzioni. Serve anche la riforma del Csm. Sono fondamentali come quella del fisco e della burocrazia”.

Il prossimo governo “sarà di centrodestra e dovrà modernizzare il paese”

E ancora: “Tutto questo deve riguardare l’attuale governo e il successivo che sarà sicuramente di centrodestra e avrà il compito di modernizzare il Paese”. Il guaio è che il centrodestra che invoca Tajani non è il centrodestra sul tavolo, non più almeno, con Matteo Salvini e Giorgia Meloni eccentrici ed opposti. “Il centrodestra non è un monolite, si sa. È una coalizione che ha al suo interno forze diverse. E io credo che un ruolo fondamentale lo debba avere Forza Italia che è il centro del centrodestra di governo perché liberale, popolare, europeista, atlantista, riformista e cristiano”. 

La fusione a freddo che non serve e la formula: far decantare le cose e pensare al Pnrr

E in chiosa di polpa: “La formula vincente si troverà. Non si fanno certo le fusioni a freddo il giorno dopo di un voto delicato come è stato quello del Quirinale. Piuttosto impegniamoci su idee e proposte per il Paese. C’è un problema legato al rilancio dell’industria, c’è il Pnrr da mettere a terra. Il secondo capitolo di spesa più importante del Pnrr è quello dedicato alla digitalizzazione del nostro continente europeo”.