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Maltempo, frana nel bellunese: evacuate 8 famiglie

Maltempo

Un pericolo di una frana ha fatto scattare l'urgenza e 8 famiglie sono state fatte evacuare a Perarolo di Cadore. L'allarme è scattato martedì sera

Maltempo, il pericolo di una frana ha fatto scattare l’urgenza e 8 famiglie sono state fatte evacuare a Perarolo di Cadore. L’allarme è scattato martedì sera dopo che era stato notato il movimento di una massa di 100mila metri cubi, che rischia di crollare sull’abitato. Tutte le strade adiacenti al paese sono state chiuse e restano vigilate dai carabinieri; nel mentre i vigili del fuoco hanno monitorato la frana, che si muove ad una velocità di 2 centimetri l’ora.

Maltempo, evacuate famiglie

E’ successo nuovamente a Perarolo di Cadore: la frana che incombe sul paese ha ripreso a muoversi. Nella serata di ieri sera i sensori hanno registrato movimenti sospetti e hanno obbligato l’evacuazione di sette case – per un totale di venti persone -. Sul posto sono intervenuti subito i vigili del fuoco e la protezione civile. Presente l’assessore regionale Gianpaolo Bottacin. La grande paura consiste nel fatto che la frana possa riversarsi nel corso del torrente Boite, formando un tappo.

Tiziana Mascolo, Presidente del “Comitato per il futuro di Perarolo di Cadore” spiega: “Che l’acqua fosse presente e fosse pericolosa per la situazione della frana è risaputo da mo tra gli abitanti di Perarolo di Cadore, ma durante la stagione presente particolarmente secca si è verificata la prova evidente che il flusso d’acqua transita e anche in misura copiosa. Da circa metà versante fuoriesce un rivolo altrettanto pericoloso perché ghiaccia appena esce dal sottosuolo.

Le misure effettuate dai tecnici segnalano che la frana si muove anche quando non piove ma questo non vuol dire che l’acqua non sia responsabile del fenomeno, anzi! E’ l’acqua che prende i gessi che li degrada e causa il fenomeno, lo affermano molti tecnici qualificati. Così, non c’è è una interdipendenza tra piovosità e movimenti perché l’acqua c’è sempre, anche quando non piove. Da almeno 30 anni a Perarolo sosteniamo che debba essere levata l’acqua dal versante per arginare il fenomeno, anche le Ferrovie dello Stato di allora, hanno preservato l’integrità della linea che taglia il versante drenando. Ora ci auguriamo che anche con questa osservazione i tecnici si rendano conto che l’acqua contrastante attiva dei gessi che compongono il versante, va raccolta ed allontanata dalla frana proprio per stabilizzarla.

Per dare un contributo positivo – aggiunge infine la Presidente Mascolo – come popolazione abbiamo presentato alla Regione del Veneto un’idea progetto firmata da un gruppo di tre tecnici, tra cui due ingegneri e un geologo, altamente qualificati nel campo delle frane che hanno studiato il fenomeno. E che propongono una soluzione definitiva allo stesso.

Speriamo che questa soluzione venga presto presa in considerazione anche alla luce del nuovo incarico di approfondimento della conoscenza del fenomeno che la Regione Veneto ha recentemente effettuato”. Una nuova minaccia, dunque, per il paese che in queste ore resta col fiato in sospeso e con grande paura tra gli abitanti che si augurano che possa terminare presto questo terribile calvario.