> > Perché Amici sì e Il Cantante Mascherato no (e viceversa)

Perché Amici sì e Il Cantante Mascherato no (e viceversa)

amici aaron

Amici di Maria De Filippi ha il pregio di essere talent e intrattenimento allo stesso tempo, con cast e scrittura autorale azzeccatissimi, Il Cantante Mascherato è puro intrattenimento ma con due grosse pecche: il modus è senza logica e la presenza di Flavio Insinna è fastidiosa

Da quest’anno, Amici sembra aver fatto un passo in più, il che lo rende immortale: il programma porta il telespettatore non solo nel meccanismo del talent, vero pilastro della produzione, non solo in un mood d’intrattenimento, ma anche in un’atmosfera anni ’80, ’90 e inizio ’00 che fa sì di espandere ancor di più il target di riferimento. Ca va sans dire, il meccanismo della sfida e del televoto è ormai una situazione vista e rivesta, le discussioni tra gli insegnanti idem, ma i professori che ballano e cantano danno un tono da grande show al programma. Lorella Cuccarini, di una bellezza e bravura disarmanti, balla come se fosse ancora a Odiens, Buona Domenica, Campioni di Ballo, Uno di Noi, Nemicamatissima; checchè se ne dica, questo dà allo show ancor più credibilità perché non ci si basa solo nel giudicare i ragazzi ma nel vedere che chi insegna loro è davvero preparatissimo. Molti diranno “’sti cavoli” ma non è scontato: una cosa è parlare e quindi insegnare, altra roba è vedere il proprio superiore in atto, il quale dimostra che nella scuola di Amici ci sono persone valide e che hanno fatto la storia della tv italiana, e lo vogliono tramandare. Non scatta il meccanismo “io insegno, tu impari” ma la scuola di Maria De Filippo ora ha anche funzione di stage, proprio grazie alle prove degli insegnanti. Lorella Cuccarini è solo un esempio, come potremmo citare Manuel Lo o Arisa. Ogni sabato, più di 4 milioni di telespettatori si sintonizzano su Canale5 e non solo per i ragazzi ma per le diatribe tra insegnanti e le esibizioni di questi che, in poche ore, diventano virali in tutto il web, accrescendo la credibilità per programma e aumentandone oggettivamente l’audience; le curve di ascolto son lì a dimostrarlo.

Passando al competitor di Rai1 Il Cantante Mascherato, che sabato scorso ha chiuso i battenti, non c’è molto da scrivere poiché blog televisivi e giornaloni nelle scorse settimane hanno espresso opinioni palesemente negative. Milly Carlucci, da seria professionista con spirito entusiastico, ce l’ha messa tutta per far andare bene il programma, che è puro intrattenimento e che per far compagnia è forse meglio del talent di Canale5. Maschere da svelare e bravura della conduttrice però non bastano: l’inserimento di Iva Zanicchi e Cristian de Sica non ha portato nulla al programma, che ha intrinseco un modus operandi senza senso e confusionario. Se per le prime edizioni la curiosità di sapere chi ci fosse sotto la maschera attraeva pubblico, a lungo andare la cosa ha stancato perché un programma di Rai1 non può basarsi solo su questo atto semplicistico. La giuria dovrebbe stuzzicare la curiosità invece l’assoluta protagonista del programma è fortunatamente Milly Carlucci, unica a darne credibilità. Il programma viene fortemente minato dalla presenza di Flavio Insinna che, con il suo irritabile protagonismo, voglia di apparire e boria, parla sopra i giurati, sopra la conduttrice, appena prende la parola si dilunga per avere spazio, vuole risultare simpatico ma non lo è, snocciola perle di cultura non richieste ed è per questo ormai mal digerito dal pubblico. Se ci dovesse essere un’altra edizione de Il Cantante Mascherato consigliamo a Milly Carlucci d’inserire il meccanismo della sfida (più agguerrita e con un filo logico), meno allungamento del brodo perché il telespettatore non è scemo e tabula rasa della giuria.