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Perché ci sono tempi e stagioni diverse sulla Terra?

alternanza delle stagioni

L'alternanza delle stagioni è dovuta al moto della Terra intorno al Sole e all'inclinazione del suo asse: per queste ragioni i raggi solari riscaldano in misura diversa il nostro pianeta.

L’alternanza delle stagioni sul nostro pianeta è causata da una ragione ben precisa: l’orbita della Terra intorno al sole e l’inclinazione dell’asse terrestre. E’ per questi fattori che il clima è estremamente variabile a seconda della località dove ci troviamo e per capire questo concetto basti pensare che, mentre a Chicago nevica di solito il giorno di Natale, in Australia ci sono 100 gradi Fahrenheit.

L’alternanza delle stagioni

La Terra nel suo moto intorno al Sole compie un’orbita ellittica, di cui il Sole non occupa il centro ma uno dei due “fuochi”. Durante questo percorso si verifica il fenomeno dell’alternanza delle stagioni:

  • inverno
  • primavera
  • estate
  • autunno

Nell’emisfero Nord, detto boreale, la nostra stella è più vicina paradossalmente alla Terra in inverno piuttosto che in estate, mentre nell’emisfero Sud (australe) le stagioni sono invertite. Il caldo estivo, quindi, non è causato dalla vicinanza del nostro pianeta al Sole, ma dalla diversa inclinazione dei raggi solari rispetto all’asse terrestre: quando giungono perpendicolari il Sole riscalda di più e si ha l’estate; quando arrivano obliqui riscalda di meno e siamo in inverno. La durata del giorno e l’alternanza del dì e della notte è dovuta all’orbita terrestre: occorrono 24 ore alla Terra per girarsi completamente intorno al proprio asse. Durante una rivoluzione l’asse della Terra è inclinato di 23 gradi e mezzo rispetto alla perpendicolare al piano dell’orbita terrestre e l’inclinazione dell’asse ha come conseguenza che i raggi del Sole colpiscono luoghi diversi nelle differenti stagioni. Ciò comporta la variazione della durata del giorno, della notte e l’alternanza delle stagioni.

I fusi orari

Considerando che la Terra ha forma sferica si può dividere in 24 spicchi di 15° ciascuno (360° la somma). Ogni spicchio è compreso tra due meridiani e viene chiamato fuso orario e si stabilisce per convenzione che in tutto il fuso ci sia l’ora del meridiano centrale, ossia di quello che taglia il fuso in due.Ci sono, quindi, 24 fusi orari e grazie ad essi l’ora varia da un Paese all’altro a multipli di un’ora: se andiamo da Est ad Ovest dovremo portare indietro l’orologio di tante ore per quanti sono i fusi orari attraversati e viceversa da Ovest ad Est. L’attribuzione del fuso orario segue anche logiche economiche per cui Paesi che non appartengono alla stessa fascia longitudinale hanno lo stesso fuso orario per facilitare gli scambi commerciali.